di Lino Manocchia
...Quando sei nata..(tu non lo
sai,piazzetta mia, ne’ come e ne’ perche’)...quando sei nata
noi piangevamo per te, sopra il tuo corpo (ma tu non puoi comprendere
perche’ piangevamo e perche’ ti chiamarono Piazza 29 febbraio.
La prima meraviglia tu la traesti dai
tuoi occhi affogati di mattoni e la posasti su di una umanita’
dolorante. E rimanesti male (quanto eri pietosa,vedessi) e
cominciasti a non capirci niente fin da allora
Invece oggi io saro’ buono con
te,piazzetta mia,pianto del mio cuore..
Io ti raccontero’ la tua avventura
affinche’ tu possa narrarla ai nostri figli,ai figli di costoro,
affinche’ tu possa convincerli ed ammonirli con l’esempio. Come
si fa con gli uomini per farli essere piu’ buoni.
Prima non c’eri.Oh che tempacci
prima, ma tu non c’eri. C’ era la via Manzoni, la Via Braga, ci
stava il caseggiato e tu non c’eri.
Nel tuo corpo uncinavano fondamenta
incarnate,nel tuo cervello pulsava una febbre di vita...
Lo sa il diavolo chi t’ha ridotto in
quel modo
Tu non sai niente come viveva la gente
quando tu non c’eri: si ammazzava.
E infine un giorno,(un giorno che non
e’ segnato su nessuna costellazione,un giorno fuori del tempo)
morirono gli uomini e le cose
di via Braga e Manzoni. Quel giorno
nascesti tu.
La tua venuta non l’aveva voluta
nessuno: perfino il tempo si era rifiutato di accordarti un suo
giorno per padrino; nemmeno una giornata come un’altra volle
accordarti, nemmeno una giornatuccia insignificante
La tua nascita era stata preparata
pazientemente per quattr’anni, erano state quelle quattro sei ore
che avanzano al bottino del tempo per ogni evoluzione a donarti il
tuo giorno.
Quando tu nascesti ognuno penso’ che
era una sciagura, ognuno in cuor suo ti maledisse.
Oltre che fuori del tempo, poi tu sei
nata per una distrazione, distrazione o paura di un pilota inglese;
piu’ di questa, forse che quella.. La contraerea gli tirava la
morte, egli non si sentiva di accettare la morte,e allora nascesti
tu. Tutto d’un tratto.E poi, in fondo io non potrei mica giurare
che facendo una piazza avesse intenzione
di far nascere te. E quello forse non
ci pensava neppure che le bombe sarebbero cadute in via Manzoni.
Ammesso pure che conoscesse, l’esistenza di una via Manzoni a
Giulianova. Una cosa pero’ la conosceva di certo,che avrebbe fatto
dei morti.. Ma in fondo, tu che ci potevi fare. Era “la guerra “
e da questo profondo convincimento, nascesti tu,”Piazza 29
febbaio.
I feriti gridavano, imprecavano, i
morti ti facevano paura. A te faceva male sentire il lamento degli
uni e l’odio degli altri.
Ma dopo, lentamente, alcuni si
chetarono,stanchi e ti lasciarono odiandoti per sempre,quegli altri
si decisero a vivere e ti assolsero.
Allora, anche tu cominciasti a campare.
Ti tolsero le fasce di mattoni...Tu ti fossi veduta. Davi ancora
l’impressione d’una rivolta di
case straripate fuori dal guscio.
Eri come un grande lago di dolore. Poi
cara vecchia Piazza 29 febbraio sei cresciuta,stai meglio in
verita’,ti hanno medicato le ferite, ma sembri una piazza in
calzoncini corti.
Da fuori son venuti tanti “forestieri”
perche tutt’ora Giulianova “e’ “lu chiu’ belle site, hanno
cercato di rianimarti, rivestirti per dedicarti
la piazza del dolore, del valore fisico
ed umano, come un mondo democratico, non egoistico, avido.Perche’,
forse, riconosce in te eroici dettagli della storia della vecchia
Castrum. Ma quei “lavori” che vanno al “rallenty”, perche’
l’esosa ingordigia di potere pone un freno da sempre, proprio ti
fa arrossire di vergogna. Ma la vergogna e’
di “loro” di quelli che credono di
assurgersi a “liberatori” di una citta’ mentre gettano alle
spalle tutto il necessario ben da fare. Anche l’idea di dedicare
alla “Piazza 29 febbraio” una targa ricordo di morte e
resurrezione dello.... “chiu’ belle site” che pazientente
attende il “miracolo”.
Soltanto cosi’ sara’ il tuo
“domani”, piazza mia..Il domani di te che non hai “ieri”.
Perche’ sopra il tuo corpo ieri c’erano le vie, il mercato, c’era
la vita. E lo sa il diavolo,il diavolo che,poi, la ridusse in quel
modo.
Commenti