di Angela Curatolo
La
portavoce del teatro italiano nel mondo. Elenora Duse, l'attrice che inventò l'essere diva essendo solo se stessa, una grande professionista e sacerdotessa del teatro.
Figlia di attori girovaghi, attrice contemporanea, indiscutibilmente una delle più grandi nel mondo, non ebbe istruzione tradizionale, imparò a leggere sui copioni che recitava.
Una grande carriera costuita sull'altare della vita privata. Il prezzo da pagare per chi si fa da solo, senza regali o privilegi, per chi non nasce nei clan familiari che contano.
Una vita privata
difficile, sofferente, mitigata solo dall'amore per il teatro. Grande
amore quello con Martino Cafiero Direttore del Corriere del Mattino,
da cui ebbe un bimbo, morto in fasce in un orfanotrofio. Sposò Tebaldo
Checchi, piccolo attore di teatro, matrimonio infelice che terminò
presto, da cui nacque Enrichetta.
Famosa la storia con Gabriele D'Annunzio, che spiattellò la loro relazione in un libro, Il fuoco, senza rispetto, sapendo quanto Eleonora teneva alla privacy; non di meno conosciute quelle con la poetessa Sibilla Aleramo, con la scrittrice Lina Poletti, chiacchierata anche se non confermata quella con Isadora Duncan.
Nel 1909 lasciò il teatro, nel 1916 girò anche un film Cenere, dal libro di Grazia Deledda. Nel 1921 ritornò sulle scene. Morì a Pittsburgh per influenza nel 1924.
Il prezzo che l'artista paga, quel fuoco
Disse una volta "Senza la donna non va niente.
Questo l'ha dovuto riconoscere perfino Dio."
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