Froma
Walsh nel 1988 scriveva: “ Le persone hanno bisogno di tre
matrimoni: in giovinezza un amore romantico e appassionato; per
allevare i figli un rapporto con responsabilità condivise; più
tardi nella vita un rapporto con un compagno con forti capacità
affettive e di accudimento reciproco”. Queste parole potrebbero
richiamare ad un patto coniugale ideale affinché la scelta del “buon
compagno di vita” possa definirsi adeguata.
Ma dietro ogni scelta
vi è una porta al di là del quale troviamo la famiglia d’origine
di ciascun partner quale variabile fondamentale e influente. Svariati
studi empirici hanno dimostrato quanto possa incidere la scelta di un
compagno a seconda della figura genitoriale interiorizzata come buona
o come cattiva. Tendenzialmente le caratteristiche del proprio
compagno richiamano alla figura significativa parentale, nonostante
il rapporto che ne intercorre possa essere o meno idealizzante. Lo
stile di attaccamento instaurato in età precoce rappresenta un
fattore che potrebbe influire nella qualità della relazione. E’
possibile affermare che uno stile di attaccamento sicuro può
determinare una maggiore flessibilità e facilità al rapporto
d’intimità, senza il disturbo della paura dell’abbandono. Tra i
coniugi vi è un tacito accordo di adeguata dipendenza reciproca
correlata ad una capacità di dare e ricevere amore. Con stile di
attaccamento evitante i partner manifestano un ritiro dall’intimità
data la difficoltà esponenziale di fidarsi e di affidarsi;
tendenzialmente preferiscono tutelare la propria indipendenza e
autonomia. I soggetti che hanno vissuto uno stile ansioso-ambivalente
vivono all’interno di un circolo vizioso costituito da dubbi e
incertezze sul fatto di essere realmente amati, sottoponendo (spesso)
ad esame il partner circa la fedeltà e la verità dell’amore in
atto. Nella tipologia di un attaccamento disorganizzato si alternano
distacco e invischiamento emotivo creando panico e confusione
reciproca. All’interno di un ottica relazionale ulteriori variabili
vanno ad intrecciarsi con gli stili di attaccamento. La coppia per
essere tale deve appoggiarsi su una base e compiti condivisi
realizzabili mediante capacità di reciprocità e generatività (
prendersi cura dell’altro,di preoccuparsi, nella sua unicità e
differenza) e dalla prospettiva autoreferenziale ovvero l’abbandono
della soggettiva vena narcisistica e dell’uso sproporzionato del
pronome personale “ io”. La generatività passa attraverso la
condivisione e la negoziazione all’interno della coppia e il
processo di differenzazione determina la qualità coniugale. Il
processo di differenzazione rappresenta il rispondere di sé, delle
proprie emozioni e pensieri a partire dalla famiglia d’origine
senza esserne inadeguatamente assorbito. Il livello di
differenzazione determina qualitativamente il processo evolutivo
della coppia per fronteggiare cambiamenti e crisi durante il percorso
di crescita del pronome personale “noi”. Ulteriori fattori
implicati nel patto coniugale sono rappresentati dalle attribuzioni
reciproche, attribuzioni di causa, responsabilità e colpa quali
giudizi concernenti cause di determinati eventi/e problematiche. Le
attribuzioni in coppie soddisfatte consolidano il giudizio positivo
della coppia, differentemente da coloro che vivono una relazione
insoddisfatta le cui attribuzioni sono unilaterali. La comunicazione,
che sia intesa verbale e/o non, è un aspetto essenziale senza la
quale non si arriva alla conoscenza reciproca dei partner . Una buona
comunicazione, costituita da ricchezza qualitativa e quantitativa,
permette il presentarsi verso l’altro, ovvero il rivelarsi verso se
stessi riconoscendo i diversi punti di vista. Una povertà o ancor
peggio un’assenza di comunicazione, diminuisce il grado di
soddisfacimento della coppia. Un effetto collaterale di una cattiva
comunicazione è certamente il conflitto. Esso produce tensione,
dolore sofferenza, piu o meno intenzionale. Non è il conflitto in
sé, piuttosto le modalità di conduzione, modulazione e gestione di
esso. Può accadere che il conflitto rappresenti l’unico mezzo
comunicativo esistente tra i partner ed in tal caso si potrebbe
ipotizzare una forma perversa di dipendenza affettiva dall’amato,
data dalla credenza che la dipendenza affettiva sia l’unica forma a
cui si può aspirare. Il conflitto, se è consapevole, e se mira
all’attacco aggressivo dell’altro, genera una ferita individuale
la quale sembra difficile curare. All’interno della coppia deve
esserci comprensione e supporto da ricevere e dare ma soprattutto
l’intenzionalità di volere amare e lasciarsi amare.
Commenti
[url=http://lovemyhair.ru/xlebnaya-maska-dlya-volos/#er7z]стимулирует рост волос[/url]