Ultimamente
si è sentito molto parlare di “tempeste solari”, anche da parte della
Nasa che ha previsto tempeste solari molto potenti tra il 2012 e il
2013, nonostante l’attività solare di quest’ultimo periodo sia
lievemente aumentata, secondo alcuni studiosi del del National Astronomical Observatory del Giappone e del Riken Research Foundation,
si possono notare nell’attività solare di questo ciclo, che a dire il
vero è alquanto modesta, gli stessi prodromi che nel 1700 hanno portato
al Minimo di Maunder, durante il quale le temperature globali erano inferiori di 2.5°C – 3°C rispetto ai valori della seconda metà del XX secolo.
Il minimo di Maunder
rappresenta un periodo di 70 anni caratterizzato da assenza di
qualsiasi attività sulla superficie del Sole, ed è ricordato come la
parte centrale e più fredda della piccola era glaciale. Lo studio
giapponese ha scoperto che l’andamento della corrente dell’attività
delle macchie solari è simile ai record di quel periodo.
In
quegli anni gelò sei volte il Tamigi, tanto che sul fiume cominciò la
tradizione della ‘fiera del ghiaccio’, con spettacoli, divertimenti e
commerci sul fiume gelato. Gli inverni particolarmente rigidi del
Belgio furono descritti dai pittori fiamminghi, e da tutto il mondo
giunsero testimonianze di anni particolarmente difficili.
Il
minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della
cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l'Europa e il Nord
America, e forse anche il resto del mondo (per il quale non ci sono
dati certi) subirono inverni estremamente freddi, non sono solo le
macchie solari a preoccupare i ricercatori.
Anche il magnetismo del sole si sta comportando in maniera strana.
Normalmente
il campo magnetico del Sole inverte il proprio ciclo ogni 11 anni in
corrispondenza del massimo solare, le cui cause non sono facili da
tracciare. L’ultima volta che ciò si è verificato è stato nel 2001, e
gli scienziati avevano previsto il ripetersi del fenomeno per Maggio
2013. Il satellite di osservazione Hinode ha scoperto
però che tutto si sta verificando con un anno di anticipo nel polo nord
della nostra stella, a differenza del polo sud che non riscontra
alcuna variazione sostanziale.
Se questo trend dovesse continuare,
il polo nord potrebbe completare la sua inversione nel Maggio 2012,
creando però una struttura a quattro poli magnetici, con due nuovi poli
creati in prossimità dell’equatore della nostra stella.
La
polarità a nord del Sole sembra essere diminuita in modo prossimo allo
zero, mentre quella meridionale non fa rilevare alcun cambiamento.
“In questo momento, c’è uno squilibrio tra il polo nord e il polo sud“, dice Jonathan Cirtain, uno scienziato del Flight Center Marshall Space della NASA a Huntsville, in Alabama.
Il
motivo per cui il polo nord è in transizione ben prima del polo sud
resta un mistero. I dati di Hinode mostrano osservazioni dirette di
questo interruttore polare, mentre una nuova tecnica di osservazione
permette di dedurre l’attività magnetica di superficie.
Se
stia accadendo qualcosa di molto particolare o una semplice prassi nel
ciclo della nostra stella non è semplice stabilirlo. Così come non è
semplice stabilire l’influenza diretta che potrebbe apportare al nostro
clima.
Il
legame tra attività solare ed ere glaciali non è univoco, inoltre
abbiamo iniziato a misurare con precisione i cicli solari solo da pochi
decenni, da quando abbiamo spedito sonde nello spazio che hanno
permesso di ottenere osservazioni più accurate. Troppo poco per
costruire modelli che ci permettano di prevedere nel dettaglio il
comportamento del Sole che tra l’altro ha già attraversato cicli
anomali che potrebbero rivelarsi a loro volta normali periodi di
variabilità.
Nuove
tecniche di analisi aiuteranno gli scienziati a migliorare la
comprensione del Sole, del suo ciclo undecennale e delle grandi
‘eruzioni’ che si verificano sulla sua superficie
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