Felici sono coloro che affrontano personalmente i problemi. Intervista al Prof. Di Pierro, DePaul di Chicago
Parlaci del tuo incontro con  Peter Higgs, lo scopritore del  Bosone.
Nel 1998 ero studente di  dottorato a Southampton e sono andato a Edimburgo per un meeting e per visitare  il Supercomputing Center di cui ero utente. Alla mensa mi sono ritrovato con  colleghi e con Peter Higgs. Lo ricordo simpatico e modesto. Lui all'epoca era  gia molto famoso. Era in pensione ma come professore Emerito andava in ufficio  tutti i giorni.
Anni prima Enrico Fermi aveva  scoperlo la “forza debole” che e' responsabile di alcuni ti tipi di reazioni  nucleari. Poi si e' capito che questa forza era possibile perché' alcuni  costituenti elementari della materia comunicavano l'un l'altro scambiandosi  bosoni (ono di questi il bosone Z0  osservato al CERN da un gruppo di ricerca  internazionale guidato da Rubbia). Il problema rimaneva matematico: questo  modello era incompatibile con il fatto che le particelle hanno massa.  Peter Higgs ha risolto questo problema proponendo un meccanismo  complesso ma elegante. Tale meccanismo predice l'esistenza di una nuova  partiella (il bosone di Higgs) che non e' ancora stato osservato. Dio  non ha niente a fare con il bosone di Higgs. Quest'ultimo ha una possibilità di  essere verificato sperimentalmente. Dio  no.
Oltre alla "scienza" cosa ti ispira?
La scienza  e' prima di tutto un metodo basato sulla logica e la statistica per distinguere  i fatti dalle falsità', descrivere e spiegare tali fatti in maniera concisa ma  rigorosa, con precisione sufficiente per fare delle previsioni accurate. A me  interessano sistemi a cui questo metodo si applica: sistemi fisici, sistemi  biologici, e sistemi finanziari.
Non ci sono molte attività'  umane che mi rendono fiero di appartenere a questa specie, ma il fatto che tante  persone dedichino la vita a comprendere come funziona l'Universo e' una delle  cose che mi rende fiero.
Tu sei stato in Messico nella  località in cui c'è la Marea nera, prima del disastro. Cosa ricordi di quei  posti?
Io sono stato sia a New Orleans  in Louisiana che a Key Largo in Florida. Ricordo il Golfo del Messico come uno  dei posti naturali più belli del mondo ed anche uno dei più vari dal punto di  vista sia animale che vegetale. Ho visto coccodrilli, pellicani, delfini,  squali, razze ed altri  pesci. Purtroppo molti di questi animali sono morti o stanno morendo a causa del  petrolio disperso in mare. Il problema e' molto più grave di quanto la gente si  renda conto. Il petrolio e' disperso non solo in superficie ma anche in  profondità. Non solo questo incidente avrà ripercussioni sul turismo, sulla  pesca e sull'economia locale, ma avrà conseguenze sulla catena alimentare marina  e sulla salute di milioni di  persone. 
Sei insegnante di al  dipartimento computazione finanziario alla DePaul in Chicago. Tu insegni ai  futuri manager il calcolo del rischio finanziario, puoi dirci di più in  merito?
Io insegno a studenti di  Informatica e Finanza Computazionale, cioè persone interessate a studiare il  rischio in modo quantitativo invece che qualitativo. Queste persone lavorano per  banche, fondi di investimento e soprattutto agenzie di  trading.
 Secondo te da quali fattori è  dipesa la crisi?
Tanti ma uno più di tutti:  l'idea che si possa essere ricchezza senza lavoro. I soldi misurano la ricchezza  (intesa come le risorse ed i beni materiali in nostro possesso) ma non sono essi  stessi un bene materiale di valore. L'industria finanziaria il cui scopo  dovrebbe essere quello di creare meccanismi per la distribuzione della ricchezza  (per esempio prestare soldi alle industrie affinché producano nuovi beni e  servizi) e' riuscita a creare più profitto del settore manifatturiero.  Ovviamente parte di quel profitto era fittizio, non e' mai  esistito.
 Quale direzione, secondo il tuo  punto di vista, deve prendere l'Occidente per risanare la situazione  economica?
Ti preoccupa più la crisi  economica o ambientale?
Anche i personaggi più  conosciuti e famosi alla fine sono ingranaggi. E' vero per qualunque  organizzazione ma e' più facile nell'ambiente scientifico dove il funzionamento  del meccanismo e' chiaro e  trasparente.
Nella tua vita chi ha più  contato?
Ovviamente no. La superstizione  e' una manifestazione dell'ignoranza verso il mondo che ci circonda. Forse era  comprensibile prima dell'illuminismo ma oggi io sono molto intollerante verso la  superstizione e coloro che traggono profitto da  essa.
 La felicita' dipende piu' da noi  o dagli altri?
Quanti e quali problemi ci troviamo dinanzi nella vita dipende dagli altri ma lo spirito con cui li affrontiamo dipende principalmente da noi stessi (dai nostri geni, dalla nostra educazione, dagli obiettivi che ci poniamo). Nella mia esperienza le persone che sono abituate a risolvere i problemi invece di lasciarseli alle spalle o farli risolvere ad altri, sono le più felici.
Che c'e' in te di  abruzzese?
Se tutti spendessimo più tempo a  capire il modo naturale, scopriremmo che nessuno di noi e' al centro  dell'universo e forze riusciremmo a vivere meglio  insieme.
 Il piu' incorreggibile vizio  degli italiani e la loro piu' bella  virtu?
Gli Italiani sono un popolo colto (in media) rispetto ai cittadini di molti altri paesi, ma a volte tendono a sopravvalutarsi. Troppe persone in Italia sono intolleranti verso persone di cultura diversa.
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