Le monete di Cala Tramontana recano una testa di donna con lo sguardo rivolto verso sinistra e l’acconciatura sostenuta da una corona di grano (figura identificata con la dea Tanit); il rovescio presenta una testa di cavallo rivolta verso destra (elemento che, come sostengono gli studiosi, potrebbe essere decisivo per l’attribuzione della zecca).
Secondo le prime analisi – sostiene Pier Giorgio Spanu dell’Università di Sassari – le monete si collocherebbero in epoca sardo-punica e siculo-punica, trattandosi di conî diffusi tra il 300 e il 264 a.C. (sebbene la circolazione di tali monete sia proseguita sino alla fine del III secolo a.C.).
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