Trenta milioni di euro in quadri di Kandisky, De Chirico, Fontana, Grosz e altre opere d'arte finiti nella spazzatura, in una discarica abusiva nelle campagne romane in zona La Storta, sulla Cassia.


Era questo il nascondiglio di due stranieri arrestati nella Capitale con l'accusa di ricettazione dopo un'operazione congiunta dei carabinieri della compagnia Cassia e della squadra mobile di Roma. Le opere d'arte, in tutto 14 tele, sono state ritrovate in alcuni sacchi neri dell'immondizia, tra altri rifiuti.

Secondo gli investigatori, ancora impegnati nel prosieguo delle indagini, gli arrestati sono dei professionisti nell'ambito del giro di furti di opere d'arte e potrebbero far parte di una banda di stranieri formata da altri componenti. Dopo un colpo messo a segno da alcuni ladri a Roma, a loro era stato affidato il compito di piazzare sul mercato internazionale dei collezionisti le opere d'arte rubate.

 Le tele erano infatti pronte per essere messe sul mercato illegale di opere d'arte. Le opere recuperate sono il bottino di un unico furto avvenuto in un lussuoso attico romano nella metà dello scorso marzo ai danni di una collezionista, una psicologa romana, che aveva ereditato le tele e le sculture dai suoi genitori. Dopo gli arresti e il recupero della refurtiva, le forze dell'ordine hanno riconsegnato le opere d'arte all'ereditiera. "Pensavamo ormai di averla fatta franca", sono state le prime parole pronunciate dai ricettatori una volta in manette.