È noto che la richiesta dell’epilazione laser è in continua espansione con un interesse che coinvolge non soltanto il sesso femminile ma anche quello maschile che si rivolge sempre di più allo specialista per migliorare aree cutanee considerate “inestetiche” o per risolvere patologie ad andamento cronico come le follicoliti recidivanti della barba e del dorso.
Sull’argomento è bene ricordare che allo stato attuale gli schemi terapeutici non sono finalizzati alla risoluzione definitiva del problema ma ad una “epilazione persistente” il cui obiettivo è di ridurre i peli almeno del 70% con un significativo rallentamento del tempo di ricrescita che può superare anche i 12 mesi.
La crescita eccessiva di peli può essere legata ad una semplice ipertricosi o, più raramente, ad una condizione francamente patologica (irsutismo). Il pattern androgeno dipendente dell’irsutismo è caratterizzato dallo sviluppo anomalo di peli in aree quali guance, labbro superiore, mento, braccia, cosce, regione addominale, mentre l’ipertricosi, familiare, congenita o acquisita, può interessare entrambi i sessi e si manifesta con una presenza eccessiva di peli (diffusa o localizzata) senza condizionamenti ormonali anche se talora può essere espressione di eventuali patologie concomitanti.
I tradizionali trattamenti medici proposti sono riservati alle forme androgeno dipendenti ed hanno ovvie limitazioni legate al sesso ed all’età dei pazienti cosi come la chirurgia è finalizzata esclusivamente alla cura di eventuali neoplasie, mentre l’approccio “estetico” varia da metodiche semplici,quali la rasatura, la decolorazione , le creme depilatorie, la ceretta, all’elettrolisi.
L’avvento dei laser e luce pulsate hanno rivoluzionato il protocollo terapeutico non eziologico delle ipertricosi e dell’irsutismo: la distruzione del follicolo pilifero, infatti, si basa sull’interazione di luce emessa dalla sorgente e la melanina, cromoforo bersaglio, con un efficacia tanto maggiore quanto più le strutture del follicolo pilifero si trovano in un elevata attività mitotica (fase anagen).
La personale esperienza si basa sull’impiego del Laser ND:YAG da 1064 nm con energie variabili da 30 a 75 J/cm2 , dotato di uno scanner (spot da 5 mm.), di una Luce Pulsata UPL e di un sistema criogeno (Smart Cryo).
In conclusione le applicazioni del laser nelle malattie e negli inestetismi della pelle rappresentano un settore scientifico e di ricerca in continua espansione per la migliore interpretazione e conoscenza delle interazioni laser-tessuto, per il progresso tecnologico nella realizzazione dell’hardware e dei sistemi di cessione finale della radiazione laser e per il progressivo ampliamento delle indicazioni cliniche.
Sull’argomento è bene ricordare che allo stato attuale gli schemi terapeutici non sono finalizzati alla risoluzione definitiva del problema ma ad una “epilazione persistente” il cui obiettivo è di ridurre i peli almeno del 70% con un significativo rallentamento del tempo di ricrescita che può superare anche i 12 mesi.
La crescita eccessiva di peli può essere legata ad una semplice ipertricosi o, più raramente, ad una condizione francamente patologica (irsutismo). Il pattern androgeno dipendente dell’irsutismo è caratterizzato dallo sviluppo anomalo di peli in aree quali guance, labbro superiore, mento, braccia, cosce, regione addominale, mentre l’ipertricosi, familiare, congenita o acquisita, può interessare entrambi i sessi e si manifesta con una presenza eccessiva di peli (diffusa o localizzata) senza condizionamenti ormonali anche se talora può essere espressione di eventuali patologie concomitanti.
I tradizionali trattamenti medici proposti sono riservati alle forme androgeno dipendenti ed hanno ovvie limitazioni legate al sesso ed all’età dei pazienti cosi come la chirurgia è finalizzata esclusivamente alla cura di eventuali neoplasie, mentre l’approccio “estetico” varia da metodiche semplici,quali la rasatura, la decolorazione , le creme depilatorie, la ceretta, all’elettrolisi.
L’avvento dei laser e luce pulsate hanno rivoluzionato il protocollo terapeutico non eziologico delle ipertricosi e dell’irsutismo: la distruzione del follicolo pilifero, infatti, si basa sull’interazione di luce emessa dalla sorgente e la melanina, cromoforo bersaglio, con un efficacia tanto maggiore quanto più le strutture del follicolo pilifero si trovano in un elevata attività mitotica (fase anagen).
La personale esperienza si basa sull’impiego del Laser ND:YAG da 1064 nm con energie variabili da 30 a 75 J/cm2 , dotato di uno scanner (spot da 5 mm.), di una Luce Pulsata UPL e di un sistema criogeno (Smart Cryo).
In conclusione le applicazioni del laser nelle malattie e negli inestetismi della pelle rappresentano un settore scientifico e di ricerca in continua espansione per la migliore interpretazione e conoscenza delle interazioni laser-tessuto, per il progresso tecnologico nella realizzazione dell’hardware e dei sistemi di cessione finale della radiazione laser e per il progressivo ampliamento delle indicazioni cliniche.
Dott. Marco Castellaneta Medico Chirurgo Dermatologia e Venereologia - Medicina Estetica e Laserterapia per informazioni 338-7003034
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Movimento per i diritti delle donne pelose
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