Corfinio è la terra del glorioso popolo dei Peligni.
Come raggiungerlo:A25, uscita Pratola Peligna/Sulmona; proseguire per 5 km in direzione Corfinio.Prima di arrivare al paese si può notare, nei pressi di alcuni imponenti resti della antica e gloriosa Corfinium, il complesso della Cattedrale Val-vense, così denominata in riferimento all’antico nome Valva, dal nome della signoria longobarda del luogo, detta anche gastaldato.Nel 90 a.C Corfinium fu eletta capitale della Lega delle genti italiche (Marsi, Peligni, Marrucini, Vestini, Piceni e Sanniti), in guerra contro Roma per ottenerne la cittadinanza. Il complesso in stile Benedettino, composto dall’oratorio di S.Alessandro e dalla Basilica di Pelino, fu costruito, tra il 1075 ed il 1124, per volontà del Vescovo di Valva, Trasmondo, nel luogo del martirio di San Pelino nel IV sec, su un cimiterio critiano. Nel 1235 ebbe luogo una ristrutturazione, a seguito di un incendio, ad opera del maestro Giustino da Chieti. L’oratorio di S. Alessandro fu costruito per custodirvi le spoglie mortali del Santo Papa, anche se non esiste la certezza della presenza di queste reliquie.Pare che sia stato lo stesso Trasmondo a volere anche la costruzione del castello fortificato Pentima (piazza attuale di Corfinio).Gli affreschi, nella chiesa sono stati dipinti tra il XIII e il XVI secolo: l’Estasi di San Francesco di fine Duecento, la Crocefissione dei primi decenni del Quattrocento e un dipinto di Sant’Antonio da Padova, molto
interessante perchè ad opera di un pittore abruzzese di fine Quattrocento ancora in parte misterioso, il cosiddetto Maestro di Caramanico. Incantevole è il bassorilievo della Madonna con bambino. Due affreschi del trecento dedicati al santo dell’oratorio, Sant’ Alessandro, collegato alla chiesa da una porta sulla destra: il Santo è in atto di benedire chi osserva con ai lati due angeli mentre ai piedi si scorgono due monaci in posizione di preghiera, i cosiddetti committenti. Era uso comune che i finanziatori di affreschi e tele da donarealla chiesa chiedessero di essere ritratti in essi. Il secondo affresco è una sequenza di Santi: Giovanni Evangelista, Onofrio,in vesti di eremita, Anatolia e Caterina d’Alessandria. In ultimo l’archivio che conserva vari tesori: un Messale miniato del 1309, un Liber Pontificalis del 1485 e vari incunaboli quattrocenteschi. Nell’oratorio, indichiamo, di San Pellegrino
a Bominaco si può ammirare l’affresco del calendario benedettino che scandisce le feste della diocesi di Valva.
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