La ruota dell'anno: le otto feste pagane

La necessità di misurare il tempo per l'uomo è sempre esistita: i primi oggetti di pietra incisi da mano umana risalgono a 300.000 anni fa e riportano tacche che, secondo molti studiosi, dimostrerebbero una rudimentale registrazione delle fasi lunari. Tra un novilunio e l'altro trascorrono circa 29 giorni e mezzo.
La Luna per l'uomo preistorico e per le popolazioni rimaste all'età Paleolitica (o dell'antica pietra) è il punto di riferimento per la misurazione del tempo.


Una curiosità: le parole mese, misura, mestruazione, derivano tutte dalla comune radice sanscrita MR, che indica la Luna, ma anche il rito.

Successivamente nell'età Neolitica, (o della nuova pietra) si svilupparono complessi calendari Luni-solari, solari e stagionali, i quali regolavano le esigenze di culture sempre più raffinate.

I momenti critici dell'anno venivano dunque ad assumere, secondo queste antiche concezioni, la natura di "porte". Porte che periodicamente si aprivano su altre dimensioni, consentendo a tutti un contatto con le energie divine, contatto che era altrimenti privilegio di pochi iniziati ed eroi mitici.
In questi passaggi di stagione le persone potevano mettersi in contatto con le forze cosmiche per poterle percepire in qualsiasi momento. questo serviva per far sì che il mondo potesse continuare a proseguire secondo le leggi della Natura.


La ciclicità è rappresentata in ogni antica cultura dal cerchio (kyklos), antico simbolo esoterico, il ciclo eterno di nascita- vita-morte- rinascita. La parola latina annus, anno, significa circolo. La figura di un serpente circolare che si morde la coda è l'ouroboros egizio.
Questa ciclicità del tempo può essere rappresentata così da una ruota, La ruota dell'anno.
Otto cerchi sono i passaggi spirituali dell'anno, le feste celebrate.


Inoltre la Ruota dell'anno è un calendario sacro che unisce due cicli connessi: il primo ciclio è quello del mistico viaggio del Sole attraverso il cielo, che si snoda attraverso i due solstizi e i due equinozi, narrandoci la nascita, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia dell'astro.
Il secondo ciclo è quello stagionala, che ci mostra le vicissitudini dell divinità agrarie e pastorali attraverso il tema di semina- fioritura-maturazione-raccolto.

Le otto feste pagane:

Imbolc è la festa della Luna crescente, detta anche "la festa della pioggia", si festeggiava il 1 febbraio per celebrare il momento di purificazione dall'inverno. Alcuni popoli festeggiavano con il fuoco per simboleggiare l'arrivo della stagione della semina nella calda stagione.

La Chiesa per combattere queste usanze, istituì processioni con candele, alle quali, a partire dall'XI secolo aggiunse la benedizione delle candele per gli altari. Con il nome di Candelora, o candlemass (nei Paesi anglosassooni) è nota la festa cristiana del 2 febbraio denominata: presentazione del Signore al Tempio)

Equinozio di primavera: equilibrio del cosmo: si festeggia intorno al 21 marzo, giorno e notte sono in perfetto equilibrio. Si festeggiava il ritorno, risveglio, della vegetazione dopo l'inverno. Il trifoglio per i celti rappresentava la triskele, la ruota solare a tre bracci; la varietà a 4 foglie rappresenta la croce celtica. Oggi, in coincidenza di questa festa pagana, si festeggia San Patrizio, 17 marzo, evangelizzatore dell'Irlanda, che usava il trifoglio per spiegare la trinità cristiana.

Beltane, la festa della fertilità: si festeggia il 1° maggio l'arrivo della stagione calda e si auspicava la fertilità, in tal senso venivano accesi alti fuochi.
La notte del 30 aprile venne condannata dalla Chiesa come notte in cui "Le streghe si danno convegno". In realtà venne condannata perchè si diceva che le ragazze a fatica tornavano a casa vergini.
La pianta sacra era il Biancospino.









Solstizio d'estate: il trionfo della Luce: si festeggia il 21 giugno, il giorno più lungo dell'anno ma allo stesso tempo rappresenta il suo declino. La notte del 24 giugno è però detta di San Giovanni: durante la quale le ragazze nubili con la chiarad dell'uovo versata nell'acqua o fave sbucciate riuscivano a sapere se si sposavano e acquisire indizi sull'entità del futuro sposo. Si mettevano tre fave sotto il cuscino: una sbucciata, una sbucciata a metà e l'altra lasciata intatta. la mattina se ne pescava una a caso; se questa era quella con la buccia, il futuro marito sarebbe stato ricco, completamente sbucciata sarebbe stato povere, se era quella a metà nè ricco nè povero.


Lughnasadh, festa del grano: si festeggia l'ultima domenica di luglio e durava due settimane,per ringraziare la natura del raccolto. Si credeva che sino a quando si celebrava questa festa il raccolto sarebbe stato abbondante.
La pianta sacra è la spiga di grano o orzo.


Equinozio d'Autunno, tramonto dell'anno: si festeggia alla fine di settembre. L'anno volge al termine e la notte sta prevalendo sulla luce. Simboleggia il riposo che attendeva gli iniziati dopo le fatiche della vita.
Pianta sacra: la mora selvatica. In molti luoghi si dice che le more non dovrebbero essere più mangiate dopo la fine di settembre perchè "il diavolo le guasta".




Samhain, la festa dell'oscurità: in gaelico irlandese, Samhain, significa festività di ognissanti, indica il mese di novembre. Era il capodanno celtico. In questo giono i vivi potevano visitare il mondo dei morti e i morti tornare tra i vivi.
Si festeggiava la vita nella morte con una celebrazione che non aveva nulla di triste, quasi a ricordare che ogni fine è un nuovo inizio e ogni morte in questo mondo è una nascita nell'altro mondo.
Il due novembre oggi si festeggia il giorno dei defunti.


Solstizio d'inverno, la rinascita del mondo: si festeggia il 21 dicembre e deriva dal latino, sol stat, il sole si ferma. E' la notte più lunga dell'anno ed è carico di valenze simboliche e magiche.
Era pericoloso per i pagani perchè vagavano sulla terra spiriti di defunti, vampiri e licantropi.
Il 25 dicembre veniva festeggiato il dio Mithra che nasceva in tale data in una grotta.
Il natale è la versione cristiana della rinascita del Sole fissato da Papa Giulio I per il duplice scopo di celebrare Gesù Cristo come Sole di giustizia e creare una celebrazione alternativa alla più popolare festa dell'epoca.