GUALDO TADINO
(Perugia) - Vittorio Sgarbi torna a meravigliare l’Italia con la mostra
accolta in Umbria, a Gualdo Tadino, dal 3 agosto al 31 dicembre, nella
Chiesa Monumentale di San Francesco, dal titolo I Pittori dal cuore sacro.
Da Ivan Rabuzin a Bonaria Manca, con la direzione artistica di Catia Monacelli. Il progetto è
promosso dal Polo Museale e dal Comune di Gualdo Tadino, con il patrocinio della
Regione Umbria.
L'esposizione, a
cura del noto critico d’arte, presenta al grande pubblico una selezione di
venticinque artisti, nel segno di un’arte, quella primitiva, che alla ragione
preferisce l'istinto e alle regole il linguaggio universale dell'emozione, per
un totale di 75 opere provenienti dall’Italia e da diversi paesi del mondo -
Francia, Uruguay, Portogallo, Olanda, Serbia, Germania, Slovacchia e
Croazia - quali prestigiose espressioni dell’arte ingenua. Il progetto
espositivo si suddivide in due sezioni, la prima è dedicata ai maestri
storicizzati, padri e detentori, ognuno a suo modo della naivité, quella
cifra stilistica candida ed ingenua, al di fuori di qualsiasi schema
intellettuale e di approccio formale all’arte; l’altra, invece, si concentra
sull’attualità, analizzando il variegato universo espressivo dell’arte primitiva
contemporanea, sia in Italia che all’estero.
Il viaggio
prende avvio dalla Croazia, culla dell’arte istintiva, con i maestri
Ivan Rabuzin, il poeta dei giganteschi fiori carnosi, Jvan
Generalić, rappresentante della nota scuola di Hlebine e i suoi racconti
rurali e di paese, Mijo Kovačić, il pittore del vetro e Matija
Skurjeni, con il mondo immaginifico ispirato dai racconti popolari, per
continuare - toccando alcune regioni della nostra penisola italiana – con
l’emiliano Enrico Benassi, il calabrese Francesco Maiolo,
approdato da anni a Piossasco dalla sua Nardo di Pace e il siciliano
Restivo.
Diciotto,
invece, gli artisti contemporanei che tutti insieme tessono le trame della
meravigliosa e immediata avventura poetica dell’arte popolare. Si parte da
Bonaria Manca, la novantenne artista-pastora di origine sarda trapiantata
a Tuscania, recentemente ritratta nel film documentario “L’isola di
Bonaria” di Luigi Simone Veneziano, prodotto da Marco Mottolese
da un’idea di Jo Lattari, per attraversare i mondi fantastici, candidi, colorati
e istintivi degli artisti italiani e stranieri che popolano la singolare e
coinvolgente esposizione: Manuel Castro, Rosana De Paula Cessac, Elina Damiani,
Fouschy Valérie Descat, Domenico Gallizzi, Nataša Knjazovic, Lucilla Mafucci,
Sylvie Marcel, Vincenzo Martini, Cesare Novi, Luigi Pillitu, Gianni Pontiroli,
Annemiek Knols de Rooij, Drago Terzic, Olaf Ulbricht, Guido Vedovato e Giuliano
Zoppi. Per informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa allo
075 9142445 oppure scrivere ad info@roccaflea.com
Commenti