“Solo Dio basta”, Santa Teresa d'Avila nelle opere di Francesco Guadagnuolo per il V centenario dalla nascita
«Nulla ti turbi, nulla ti spaventi.
Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha
Dio non manca di nulla: solo Dio basta!»
Con questi versi di Santa Teresa di
Gesù, si inaugura la seconda mostra personale di Francesco
Guadagnuolo nella storica Libreria Leoniana adiacente in Vaticano,
per il V centenario dalla nascita della Santa (Ávila, 28 marzo 1515
– Alba de Tormes, 15 ottobre 1582), creata dall’artista nella
nuova veste iconografica capace di dialogare con l’arte e l’umanità
del nostro tempo.
“Questa grande Santa -dice
Guadagnuolo- mi ha sempre ispirato e l’ho sempre trovata congeniale
al mio lavoro. L’ho dipinta l’ho scolpita, pensando di inserirla
nei territori in cui visse, coniugando così l’arte e la fede verso
una sublime nuova poliedrica estetica, che ha sempre caratterizzato
la mia ricerca artistica. É una Santa di tutti, devoti di tutto il
mondo, ma anche i cosiddetti non credenti, vediamo che si accostano a
Teresa di Gesù, che è vicina alla gente, offrendo ancora oggi la
sua ardente umanità nella sua forte singolare personalità”.
«Questi dipinti di Francesco
Guadagnuolo - scrive il critico e poeta Franco Campegiani- dedicati a
Santa Teresa d'Avila parlano il linguaggio inconfondibile dell'ascesi
e della trascendenza, ma portano anche il segno della sofferente
condizione umana. Una simbiosi (umano/divina, divino/umana) che direi
costante nella drammaturgia cristiana di ogni tempo e paese, sorta
negli echi del Golgota, sulla scia dell'urlo di Cristo sulla Croce…
Il volto della santa è ritratto in varie espressioni tese verso
l’alto, tutte contratte nello spasimo di un intenso travaglio
spirituale, ma avvolte nello stesso tempo da un sentimento di
carezzevole pietas e di amore universale».
«L’opera artistica di Francesco
Guadagnuolo -scrive il critico Antonio Picariello- è un’aggiunta
sacrale e visiva alla dimensione spirituale di una santa. Una realtà
aumentata dal senso teologico che, incontrando l’interpretazione
segnica contemporanea, assume i caratteri del rinvio verso altri
campi percettivi dotati di forza linguistica e di armonia visiva.
Francesco Guadagnuolo raggiunta la connotazione del proprio
linguaggio, anche attraverso la sostanza del movimento Transrealista
(definito dall’esperienza critica di Antonio Gasbarrini), movimento
è bene dirlo, escatologico a tutta la filiera delle avanguardie del
secolo scorso, promuove coraggiosamente la corpuscolare visione
iconologica attivando la dimensione sensibile del proprio spirito
linguistico con l’immedesimazione della passione della vita della
santa immettendo così nell’icona pittorica la stessa luce
simbolica veicolata dalla trascendenza della santa. Si tratta
allora di considerare l’opera di Guadagnuolo come opera sacrale in
quanto veicolo di una dimensione emanante capace di far avvertire
nello spettatore lo stesso fremito spirituale appartenuto al contesto
storico di Santa Teresa d’Avila.
La celebrazione del grande evento sarà
inaugurata con la seconda mostra di Guadagnuolo sabato 28 marzo 2015
(cinquecento anni fa il 28 marzo 1515 nasceva S. Teresa di Gesù)
alle ore 17,00 presso la Libreria Leoniana, di Via dei
Corridori, 28, accanto al Braccio destro del colonnato berniniano e
rimarrà aperta fino al 30 giugno 2015 (tutti i giorni feriali
dalle ore 8,00 alle ore 18,30, tranne il giovedì: dalle ore 8,00
alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,30).
Commenti