NEW
YORK, 25.4.2013 -
Il caso volle che ad uno dei consueti “meeting” dei divi
di Hollywod, radunati nella Grande Mela, vi fosse anche Frederic
March.
Dopo gli “hallo,” stretta di mano ed un bacino birichino,
avevano inizio le notizie,commenti e critiche tra le star del regno della
celluloide.
L’occasione di conoscere Fredrich March fu facilitato
dal fatto che l’oriundo tedesco si presento’ con un accento alquanto toscano,
dicendo: ”Lor signori io vengo dalla nazione ricca di letteratura,storia e
bellezze:” la signora Italia.”
Il tutto annaffiato da calorosi applausi. che
riscaldavano l’audacia del giovane telecronista in
America.
Il nostro “soggetto” era, appunto,
(Ernest Frederick McIntyre Bickel) divenuto Frederic
March,il quale passo’ alla storia- secondo Marlon Brando
- come l’invidiabile attore capace di mutare parte della sua
gioventu.”
Fredrich era nato a Racine, nello stato del Wisconsin,
figlo di John Bickel, devoto
Presbiteriano, che vendeva ferramenta e Cora Brown, maestra di
scuola.
Dopo le elementari e l’Universita’ del Wisconsin,Fred
divenne banchiere ma una appendectomia lo costrinse a pensare ad un altro genere
di lavoro e nel 1920 divenne un “extra” in alcuni film girati in New
York.
Nel 1926 apparve a Brodaway e agli inizi del
1930, firmo’ il contratto con la Paramount Pictures. Due anni dopo accettava
l’Oscar per il “Dr Jekyll and Mr
Hyde” seguto dalla nomination dell’Oscar per il film”The Royal Family
of Broadway”.
March e’ uno dei“leader” attori che ottenne contratti di
lunga scadenza, scegliendo sempre il ruolo
preferito.
Assente per 10 anni torno’ dedicandosi sempre piu’ a Broadway dove
ottenne successi anche in televisione,e nel 1957, ricevette
l’Eastman Award della Compagnia per il suo distinto contributo alla
cinematografia.
Fred viveva in Connecticut, a fianco del
drammaturgo Arthut Miller, ma aveva acquistato un villino in
Toscana dove si portava spesso,perche’ lassu’ “ogni volta che vi tornava,
acquistava forza recitativa e salute.” L’attore che aveva lavorato con i
piu’ noti astri di Hollywood, trovava che le donne propendevano per lui, piu’
che per Clark Gable, e che le piu’ favolose dive come
Claudette Colbert, Carol Lombard, John Crawford,
Greta Garbo lo portavano sul palmo della mano, anche perche’ Fredrick
era un deciso “femminista”, oltre che. fedele democratico al pari della
consorte Florence Eridge.
Lo accostammo dicendogli che la mia giovinezza l’avevo
vissuta in Toscana con i nonni materni,cosa che ingalluzzi’ l’attore, divenuto
un accanito “partigiano della dolce lingua.”
Il soggetto indubbiamente era di rilievo e
non ci sentivamo di lasciar correre senza ascoltare la voce ed il pensiero del
poliedrico artista.
Ecco, signor March, vuol dirci qualcosa della divina Garbo con la
quale ha completato il dramma Anna Karenina?
”Io conservo ogni minuto della mia
vita che trascorro in Toscana dove trovo sempre qualche batuffolo di idee, ed
anche il fisico si ristora. Mi dica, cosa vuol sapere? Ah, gia’
Garbo. Ma benedette donne. La Garbo non voleva filmare
perche’ la Casa non aveva assegnato il noto regista George
Cukor (favorito dall’attrice n.d.r) il quale si era ritirato
dopo aver letto gli spartiti, e lei chiamo’ prontamente, il regista
Clarence Brown,creando un certo pandemonio.
La Garbo e’ un’attrice sempre timida ed impaurita di
qualcosa che non intuisco; insomma ha molti complessi. Per esempio,
quando prendeva il sole usava una dozzina di pomate. Un giorno sulla sabbia si
spoglio’ per meta’,onde prendere il sole, ma piu’ tardi, rossa in viso, mi
chiese:”Ti ho imbarazzato con questo atto?” “Ti chiedo
scusa”
Che ricorda della lavorazione del film?
chiedemmo.
“Fu duro lo svolgimento , ma il cast era di
prim’ordine pertanto si pensava che tutto sarebbe andato avanti senza intoppi. E
alla fine il botteghino registro’ tre milioni di dollari per la fase
d’apertura”
Vogliamo tratteggiare qualche
commento sul film”I sequestrati di Altona”?
“Lei sa bene che il dramma italo-francese
vide una schiera di attori di primo ordine ,con la capo squadra Sofia
Loren,una donna “super” che rispondeva agli insegnamentii del mitico
regista Vittorio De Sica con una rapidita’ sbalorditiva. Sofia
nel cast diffondeva forza, interesse e dramma .Comunque un po’ tutti gli altr12
attori con le sceneggiature di Cesare Zavattini e la musica di
Franco Ferrera si fecero onore” (Altona e’ un distretto
della citta’ di Amburgo n.d.r)
Signor March,un ultimo
film:”Hombre” con Paul Newman?
“Lei ha toccato tre tasti cruciali
della cinematografia:”Loren, Newman e … ovviamente
March.” Del grande divo americano(Newman n.d.r.) io ho un ricordo ed
un rispetto indelebili’.disse March “E’ grande in qualsiasi “set”, e’
nato stella polare.”
Separandoci Fred mi disse:: “Io la
ringrazio dell’attenzione prestatami,ma…ci rivedremo a
Firenze?”
Questo era Fredric March, un
apparentemente burbero, severo, distaccato personaggio,ma in complesso un uomo
simpatico, con la moglie, che lo perse nel 1975 in seguito ad un cancro alla
prostata e seppellito nel cimitero incastrato nella sua estesa tenuta di New
Milford nel Connecticut. Aveva 75 anni.
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