NEW YORK, 4.4.2013 -
“Sentimentale”, ”levigata”, “allegra”, ”dolce”,
”elegante”, “sofisticata”, “calda”, ”sollevante”, ”innocente”, ”gentile”.
Con dieci appropriati aggettivi qualificativi,
l’immortale Glen Miller descrisse al cronista, in occasione di
una esibizione in un campo militare Usa, lo stile e l’umore del maestro,
compositore, direttore e “arranger” più ricordato dagli annali della musica e
del cinema, di nome Enrico Nicola ”Henry” Mancini, nato il 16
aprile del 1924 (89 anni fa) nella “Piccola Italia” della cittadina di Cleveland
(Ohio).
I suoi genitori emigrarono in America da
Scanno, la ridente cittadina appartenente a l’Aquila, che, ci
sia permesso citare, ospitò il cronista e la consorte Ada Di
Michele in occasione del viaggio di nozze.
Papà Quinto, operaio di acciaieria, sin
dalla tenera giovinezza di Henry suonava insieme il flauto, quindi cambiò col
pianoforte che lo fece entrare nella rinomata Juliard School of Music, dove
trovò una candida tastiera bianca, destreggiata dalle eleganti dita e una mente
capace di creare suoni e arrangiamenti straordinari.
Durante la seconda Guerra mondiale Henry non potè
completare gli studi poichè fu chiamato sotto le armi e sino al 1945 servi in
Aeronautica e in Fanteria.
Al termine del servizio militare fu chiamato come
pianista e arrangiatore nell’orchestra di Glen Miller, dove si
innamorò della cantante del gruppo, Virginia O’Connor, che
sposo’ nel 1947. Dal loro matrimonio nacquero tre figli, Monica e
Felice(gemelle) e Chris. Per
una strana anologia, Monica divenne una nota cantante, come
Deean, figlia dell’altrettanto noto italo-americano (di
Montesilvano) Dean Martin.
La brillante carriera di Mancini può vantare un inizio
positivo allorche’ il regista Blake Edwards si uni’ con
Henry affidandogli la colonna sonora del suo film
“Colazione da Tiffany” (1961).nacque cosi’ “Moon
River”,uno dei suoi brani piu’ celebri ed amati.Mancini fu premiato con
due Oscar, cui fece seguito un altro Awardr per “The
Days of wine and roses”, canzone che dava il titolo all’omonimo film
con Jack Lemmon.
L’oriundo abruzzese alternò concerti di ampia portata a
colonne sonore come quello di “Peter Gunn”,e quindi “Vision of Eight” dedicato
ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera , girato da otto registi tra cui
Milos Forman e Claude Lelouch .Mancini venne quindi premiato
del quarto Oscar per le musiche originali di “Victor Victoria” (1982), anche
questo diretto da Black Edwards.
Interminabile la serie di composizioni per film diretti
da registi di valore. Tra questi anche Vittorio de Sica con
“Sunflower”,(Girasole) Paul Anka e Perry Como, Tony
Bennet, e Al Martino, Andy Williams e Paul Newman (con
“Sometime a great nation” e “The glass menagerie”)per non dimenticare
“Frenzie” del vulcanico regista Alfred
Hitchock.
. Un giorno Paul Newman parlando di
musica ed artisti ci dichiaro:’” Il mondo e’ ricco di talenti musicali,le cui
composizioni, come “Moon river”, vivranno per l’eternità”.
Henry Mancini ne è un degno precursore”.
Il palmares dell’instancabile compositore menziona anche
i suoi’ “Concert Performer”, ricco di oltre 600 concerti sinfonici,
presentati, durante la sua vita, con l’Orchestra Sinfonica di Londra, il Boston
Pops, Los Angeles Philarmonic e l’orchestra Philarmonick
Royal.
Grande successo ottenne la carriera di Henry
Mancini con la sua “Music by Mancini” che durò per oltre 20 anni grazie
ad un contratto con la Rca Records, pari a 60 commercial record album che rese
ancor più marcata la sua classe di artista di musica
familiare.
Agli inizi del 1969 dopo il suo accordo con Nino
Rota (“A time for us”) dal film “Romeo e
Giulietta, Mancini cominciò a presentarsi come solista del
pianoforte, e per due dei suoi best selling album venne
accoppiato col virtuoso direttore orchestrale Doc
Severinsen.
Per la sua illustre multiforme carriera artistica Il
Dipartimento Postale americano nel 2003 emetteva un francobollo ricordo (di 37
centesimi). Due anni dopo a Midland (Pensilvania) veniva istituita la
Henry Mancini Art Academy, situata nella riposante cittadina di
Aliquippa dove il Maestro abitava. Il programma include danza, voce, teatro
musicale e lezioni di strumenti.
Afflitto dal cancro del pancreas, nel 1994 Mancini
decedeva a Los Angeles, dove stava lavorando per uno spettacolo di Broadway
della versione “Victory Vicroria che, purtroppo, non riuscì a
vedere realizzato.
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