Il sito è stato aperto in occasione delle giornate Fai di primavera e sarà gestito dal club nautico Marina di Gualdo. Alla
inaugurazione hanno presenziato il Presidente regionale del Fai,
Massimo Lucaddazio ed il responsabile della Soprintendenza ai Beni
Archeologici Andrea Staffa.
In
occasione delle giornate di Primavera promosse dal Fondo Ambiente
Italiano (FAI), per far conoscere e amare i piccoli e grandi gioielli
del nostro
territorio, questa mattina a San Vito Chietino è stata inaugurata
l'area archeologica di Murata Bassa. Si tratta di un sito di notevole
interesse, sulla riva sinistra della foce del torrente Feltrino, a due
passi dal molo di San Vito Marina, che ospita i resti di una villa
romana litoranea (I sec. a.C.), tra le più importanti della costa.
Nell'area sono ben visibili anche i resti di un'antichissima fornace per
la produzione di lucerne, databile secondo secolo d.C. e di una vasca
per acquacoltura. A dare il benvenuto agli ospiti è stato il sindaco di
San Vito, Rocco Catenaro.
"Restituiamo alla città un pezzo della sua storia - ha detto il primo
cittadino -. L'amministrazione comunale ha fatto la sua parte garantendo
un finanziamento attraverso
un residuo di mutuo che ci ha consentito, grazie alla Sovrintendenza ai
Beni Archeologi, di valorizzare un'area che abbina la indiscutibile
bellezza naturalistica ad un valore storico-culturale di prim'ordine".
Grazie
ad un accordo regionale, il sito sarà gestito dal Club Nautico Marina
di Gualdo, di cui è presidente Nico De Santis. "Siamo circa 80 soci - ha
spiegato il Presidente - la nostra area attrezzata è contigua all'area
archeologica. Ci siamo dichiarati ben disposti alla sua manutenzione,
nella speranza che presto si porti a compimento la seconda fase
dell'intervento, perché sono tanti i tesori dell'antichità ancora
nascosti sotto terra".
Alcuni
importanti reperti rinvenuti durante gli scavi, sono stati salvati e
messi in mostra all'interno di due bacheche in Municipio. L'area di
Murata Bassa è stata delimitata con una staccionata in legno e per
desiderio di Staffa e De Santis sono state posizionate due panchine in
legno con una veduta eccezionale sulla costa dei trabocchi. Una sorta di
pensatoio o, se vogliamo, la classica panchina per gli innamorati.
Insomma, il sito archeologico di Murata Bassa ospita anche uno spazio
per il tempo libero, pensato per la gente. Nei prossimi giorni saranno
messe a dimora per delimitare meglio l'area a confine con i terreni
dell'ex tracciato ferroviario, circa 250 piante arbustive ed alberi,
messi a disposizione dal Comando provinciale di Chieti del Corpo
Forestale dello Stato.
fonte agenzia comunicare
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