Dalla miniera di reperti archeologici di Piazza Municipio, dove si
lavora da molti anni alla costruzione della Stazione del metrò, affiora
uno scheletro risalente al Medioevo. Era ad una profondità di circa 8
metri nel sottosuolo, dal lato di via Medina, dove si sta realizzando la
scala d' accesso alla futura stazione. ( foto Ciro Fusco)
L' archeologa della Soprintendenza Daniela Giampaolo lo ha datato in
epoca alto medievale, tra il VII e l' VIII secolo. "Si tratta di una
tomba a fossa, scavata nel terreno, forse una delle sepolture sparse
della zona - ha detto l' archeologa - non abbiamo elementi per pensare
alla presenza di una necropoli".
Sulle prime, lo scheletro avvolto da fango e terreno, che sembrava
presentare tracce di sangue, aveva fatto pensare ad una morte ben più
recente.
In piazza Municipio si è radunata una piccola folla alla ricerca di
informazioni, mentre il traffico, già congestionato per la presenza del
cantiere, si è fermato. Tra forze dell'ordine, Società Metropolitana di
Napoli e Soprintendenza Archeologica si sono intrecciate le telefonate.
"E' un ritrovamento significativo - precisa la Giampaolo,
responsabile degli scavi nel cantiere di piazza Municipio - ma che non
costituisce una novità in quell' area".
A Piazza Municipio, il cantiere del Metro è stato aperto nel giugno
1999. Da allora i ritrovamenti archeologici sono stati numerosi.
Confermando la stratificazione di civiltà che il sottosuolo di Napoli
ripropone, nel gennaio 2004 è affiorato il Porto romano a 3 metri e
mezzo sotto il livello del mare e 13 metri dall' attuale piano di
calpestio.
Secondo gli archeologi il porto sarebbe stato attivo fino al 400
d.C., poi la zona divenne paludosa e nel VII secolo il Porto fu coperto
da una strada. Dal terreno affiorarono oltre 200 reperti: una barca da
carico di nove metri, anfore, monete corinzie, bottiglie in vetro
contenenti unguenti, ceramiche, ancore di epoca romana. Tutto
sorprendentemente intatto.
A gennaio 2008 i lavori per la stazione - che dopo molti rinvii
dovrebbe essere inaugurata nel 2013 - portarono alla luce una bomba
inesplosa della seconda guerra mondiale del peso di 500 libbre. Per
farla esplodere gli artificieri dovettero evacuare oltre 1000 persone da
37 edifici nel raggio di 300 metri dal luogo di ritrovamento dell'
ordigno.
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