Il ricercatore, archeologo di Harvard, Jason Ur, dal cognome veramente emblematico, del dipartimento di antropologia della Harvard University e Bjoern Menze del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del Mit in uno studio pubblicato su Pnas parla di un modo rivoluzionario di ricerca archeologica: dallo spazio.
Il metodo è stato sperimentato su località già conosciute dagli archeologi, in Mesopotamia, oggi nord est della Siria, dove sono statiindividuati 14mila insediamenti, siti antropici, avvenuti in 8mila anni.
Il programma rivoluzionario permetterebbe quindi di analizzare
le immagini satellitari sulla base dei cosiddetti "antrosuoli", ovvero di quei suoli segnati nel lungo periodo dalla presenza e dalle attività dell'uomo, facilmente riconoscibili dai satelliti perchè ricchi di materiali
organici e caratterizzati da colori tenui.
Un metodo che, se funziona, potrebbe far risparmiare anni alla ricerca archeologica e anche soldi.
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