Amedeo Gaetani Teologo e scrittore presenta il secondo di 5 articoli - l'intento dell'autore è quello di essere d'aiuto ai credenti spaventati da mostri inesistenti.
"Riprendo il ragionamento che ho iniziato nel precedente articolo (http://zaffiromagazine.blogspot.com/2010/03/amedeo-gaetani-teologo-e-scrittore.html) per dimostrare come anche quando si parla del termine "Satan", pur presente nella Bibbia Ebraica, ci si trova davanti a false traduzioni dove viene alterato il "senso" originario dello stesso termine in questione. Questa operazione letteraria ha generato in noi, con l'incedere della storia, schemi mentali difficilmente modificabili in quanto, ben radicati nella Coscienza umana, portano l'individuo ad aver paura costantemente di questo presunto spirito maligno che lo abiterebbe in condivisione con Dio.
Per questo motivo si pensa che l'uomo, pur abitato da Dio, sia disturbato costantemente da questa creatura malvagia che, in determinate condizioni, potrebbe anche possederlo.
Come già affermato per il "daimon", a fondamento di questa penosa situazione per il credente ci sono false interpretazioni da parte dei traduttori. Quando parlo di traduttori mi riferisco alla traduzione della Bibbia CEI in Italiano. Il fatto stesso che oggi, se io dico a qualcuno "satana", immediatamente la persona, che si sente pronunciare questo termine, si spaventa, deve farci riflettere.
Perché? Perchè nei nostri schemi mentali si fa subito l'associazione di idee: satana= spirito maligno. Perchè questo? Perchè lungo la storia questo termine ha finito per assumere un significato diverso da come era originariamente (ecco l'importanza del "senso" originario che il termine porta in sé).
"Satan" in ebraico voleva significare "avversario in guerra".
Il Satan Ebraico non esiste, per la Bibbia, come spirito personale maligno ma solo come persona fisica che combatte contro un'altra persona fisica.
Il Re Davide viene chiamato "satan" dai suoi nemici. Lo stesso dicasi per Re Salomone. Gesù stesso chiama Pietro "Satanas" (una variante di satan ma il significato non cambia) ma è Pietro, cioè in quel momento un avversario del progetto di Gesù di andare a Gerusalemme. Figurarsi se Gesù si permette di chiamare "Satana" un suo apostolo, intendendo con questo nome uno Spirito Maligno. Se Gesù lo chiama in questa maniera è per fargli capire che, in quel momento, Pietro è un uomo che avversa un progetto; il progetto di Gesù di andare a predicare a Gerusalemme, nella tana del lupo.
Oggi, però, il "Satan"esiste ancora, per noi, come un essere spirituale ma solo perché ci hanno fatto credere, lungo la storia, che egli è uno spirito maligno e qui si realizza la più grande falsificazione mentale; infatti, questo inquietante personaggio, noi lo portiamo dentro, non come spirito maligno personale ma come "idea". E sappiamo bene che, per la psiche umana, quando si ha paura di un'idea, la stessa idea può essere percepita come realtà concreta, anche se dimostrata immaginaria e può creare delle autentiche nevrosi ossessive. Lo sa bene chi soffre di fobie. L'oggetto della fobia è immaginario eppure se ne ha paura come se fosse reale. Cambiando, dunque, il "senso" ai termini in gioco, gli stessi termini possono assumere parvenze reali che disturbano la mente. Il potere religioso ha bisogno di questo stato di cose per mantenere inalterata la propria supremazia sulle Coscienze. A chi di noi,quando era bambino, non è stato detto: "Fai il buono altrimenti chiamo l'uomo nero"? Attenzione, dunque a non farsi plagiare. Nel tempo queste tre figure (daimon, satan e diabolos) hanno assunto tutte lo stesso significato: Un essere spirituale malvagio.
Si assume una gravissima responsabilità chi spaccia per vere delle realtà che vengono fuori da grossolani errori di traduzioni e da cambiamenti dei "sensi originari" dei termini in questione. Il "diabolos", poi, è la traduzione greca del satan ebraico, significa la stessa cosa.
Ma qualcuno può dire: E le tentazioni di Gesù? Altro falso storico e teologico. Gesù è diviso in se stesso, quando sta nel deserto e si chiede: "Come devo esprimere il mio messianismo? Come vogliono i miei connazionali, combattendo i Romani o alla maniera del servo del Signore, profetizzato in Isaia, che cambia il cuore dell'uomo dall'interno? Nel momento in cui Gesù decide per la seconda visione messianica, quella voluta dal Padre, allora il "satan", cioè quella parte avversaria che connota il cuore di ogni uomo, si allontanò da lui. Gesù è tentato proprio nel mettere in pratica il suo messianismo: Glorioso o Servizievole? Comprende in sé che deve essere il Messia che porta nel mondo l'Amore disinteressato e gratuito. E' in se stesso, dunque, che opera questa tentazione. Ora, siccome noi portiamo ancora, nella nostra mente, "l'idea" di questo spirito maligno, di fatto inesistente, l'istituzione cattolica che cosa fa? Crea esorcisti che cercano di ricacciare dalla porta una realtà che essi stessi fanno poi rientrare dalla finestra, predicandone la presenza. Queste credenze non vengono fuori dai testi originari ma da traduzioni sbagliate a cui sono stati dati "sensi" diversi da come erano originariamente.
Nel prossimo articolo considererò l'altro dogma cattolico: L'Inferno eterno. Anche qui ci accorgeremo della falsità di questa fantasiosa realtà, ritenuta una verità di fede (dogma).
Amedeo Gaetani Teologo/Scrittore
Amedeo Gaetani Teologo/Scrittore
Commenti
Grazie mille per la partecipazione e il suo commento.
Vorrei rispondere alla sua domanda: no, le persone che collaborano a questo blog, ognuno con le proprie convinzioni e opinioni diverse, non appartengono a questa religione, almeno per quello che io sappia.
L'intento di questo blog è quello di divulgare maggiore informazione per far sorgere domande che possano spingere a cercare risposte. Tutto qui.
Qualsiasi informazione, nozione,notizia, testimonianza che possa accendere un lume nel buio dell'ignoranza è ben accetta.
Religione, politica, fazioni, non ci appartengono.
Tutti coloro, però che hanno qualcosa da dire, nel rispetto del linguaggio e del prossimo qui la possono far conoscere e condividerla.
Grazie.
Viva l'articolo 21, della costituzione!
Angela Curatolo
Grazie
Amedeo Gaetani