Mamma e figlio, coppia serrata. Perché?

Madre e figlio sempre insieme, a fare la spesa, nelle attività di routine, persino nelle relazioni sociali. Confidenti e amici, s'influenzano a vicenda, sino ad eclissarsi dal mondo. Si tratta di quei rapporti morbosi, eterni, castranti della libertà.

Le conseguenze di un rapporto così morboso compromettono i rapporti d'amicizia e scoraggiano una relazione d'amore. Tutto ciò che possa spingere il soggetto all'indipendenza diventa proibito, vivendo di sogni e illusioni.
La madre vive intensamente i rapporti del figlio, s'intromette nella sua vita, nelle sue scelte, scoraggia nuove decisioni, addirittura demonizza ogni relazione sentimentale. Inconsciamente tenta di difendere il suo rapporto privilegiato e accusa il mondo di essere pericoloso immettendo paure e fobie. E il padre? Spesso è una figura che manca o non abbastanza forte o incurante.
Una teoria consolidata identifica come “Il fantasma dell'abbandono” l'origine da cui partire. Dentro l'utero il neonato si trova in uno stato di pieno benessere, gli unici problemi sono legati alla postura e stati transitori di ipoglicemia. Dal primo vagito la creatura saggia subito le difficoltà della vita, freddo, fame, disperazione. Chi è l'unica persona che può aiutarci nei primi giorni di vita a capire come sopravvivere? La mamma.
Ogni volta che il piccino ha un problema emette segnali che possono arrivare fino al pianto esasperato perché capisce che sono il mezzo per creare l'intervento di quella che, per lui, è una dea che risolve ogni problema.
Il bambino, se ha risposta dal suo “onnipotente”, si sente bene, rilassato, ottimista, perché ha risolto il problema. Si viene a creare una buona relazione di fiducia tra lui e la madre, una relazione identificata come vita tua vita mea.
Se quando piange o emette i suoi segnali di bisogno non trova risposta e le sue richieste non trovano appagamento, questo crea profonda infelicità. Il piccino è un essere pensante ma non ha possibilità di procurarsi ciò che desidera e deve fare affidamento ad un essere esterno a lui, la madre. Sono una coppia, una squadra, insieme devono risolvere i suoi problemi. Se questo viene meno, viene meno la fiducia nella coppia, viene meno la fiducia in sé. Rabbia e delusione fanno spazio a una relazione del tipo mors tua mors mea.
Sorge così la possibilità di una coppia simbiotica negativa ma serrata più del normale, un tentativo del figlio di allontanare il fantasma dell'abbandono e invece alla fine si scappa dalla vita chiudendosi alle bellezze dell'indipendenza.

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