Mena Martini, la donna che sconfisse il cancro senza ricorrere alla chemioterapia, autrice del libro “Cristallo”.
Mena Martini, vincitrice del Premio Francesco Giuseppe Bressani (premio per la letteratura) organizzato dal Centro culturale italiano in Vancouver (Canada), descrive nel suo libro “Cristallo”: la storia di una donna italo-canadese che sconfigge il cancro con le sue sole forze".
L’autrice attraverso l’invenzione di un personaggio, Maddalena, racconta la sua storia reale: una donna che scopre di avere un cancro al seno. Una donna che non si abbatte e scopre che la sua voglia di vivere è tale da non arrendersi ad una patologia che spaventa solo a sentirne parlare.
“Cristallo” è simbolo delle “gelide lame tra cui viene schiacciata la mammella per prepararla ad una mammografia”, è anche il riflesso in cui chiaramente si vede il trascorrere dei giorni e lo scomparire delle persone amate.
Il viaggio di questa donna nella sua malattia è accompagnato da importanti flashback che tornano dal passato per far riflettere Maddalena sulla sua vita. Per far riflettere il lettore sull’importanza di questo dono che spesso si dà per scontato tranne nel momento in cui si sta per perderla. Maddalena è un nome che rivela i risvolti più importanti di una donna che inetabilmente portano al conflitto interiore. Secondo alcune teorie, come quella specchio sacrale di Brofman, la malattia si pone come simbolo di un malessere interiore, di un conflitto irrisolto che crea sofferenza e si trasmuta in malattia.
Il viaggio di questa donna nella sua malattia è accompagnato da importanti flashback che tornano dal passato per far riflettere Maddalena sulla sua vita. Per far riflettere il lettore sull’importanza di questo dono che spesso si dà per scontato tranne nel momento in cui si sta per perderla. Maddalena è un nome che rivela i risvolti più importanti di una donna che inetabilmente portano al conflitto interiore. Secondo alcune teorie, come quella specchio sacrale di Brofman, la malattia si pone come simbolo di un malessere interiore, di un conflitto irrisolto che crea sofferenza e si trasmuta in malattia.
L'autrice del libro spiega proprio questo: "se la mia mente ha creato questa malattia la mia mente può anche distruggerla".
Così, dopo aver girato molti parti del globo terrestre in cerca di cure alternative, comprende che la chiave dellasua ricerca è riposta nel perchè si è ammalata. Quale messaggio le vuole suggerire questa malattia?
Dopo un lungo percorso interiore riesce ad andare in fondo a se stessa e staccare la spina d'allarme della patologia.
Le riflessioni di chi è condannato sono molto interessanti, ma ancor di più lo sono quelle di chi non si dà per vinto per fortuna, miracolo o altro guarisce.
Nata a Vieste, un paese che lei stessa definisce “ex-fantastico del Gargano”, ben 58 anni fa, metà della sua vita l’ha passata in Italia e metà all'estero. Parla 4 lingue (ital,ingl, franc, spagn), è laureata in Lingue Straniere a Pescara (e diplomata in Vigilianza Scolastica presso l'università di Bari).
D. Come è cominciata la tua metà di vita all’estero?
R. Ho insegnato per otto anni in Italia, poi sono partita per Lione prima e Vancouver tre anni dopo, con un incarico direttivo del Ministero degli Affari Esteri, per occuparmi dell'organizzazione ed amministrazione dei corsi di lingua italiana per ragazzi ed adulti.
D. Come hai conciliato la tua vita da mamma con il lavoro?
R. Ho lasciato il lavoro piuttosto giovane e mi sono dedicata alla famiglia (due figli che ora hanno 23 e 26 anni).
D. Hai avuto la possibilità di conoscere molti posti del mondo; qual è stato il viaggio più importante?
R. Sono innamorata del Canada come lo sono dell'Italia e di tante altre parti del mondo.
Adoro viaggiare e il viaggio più bello è quello del vivere quotidiano.
D. Come è cominciata la tua metà di vita all’estero?
R. Ho insegnato per otto anni in Italia, poi sono partita per Lione prima e Vancouver tre anni dopo, con un incarico direttivo del Ministero degli Affari Esteri, per occuparmi dell'organizzazione ed amministrazione dei corsi di lingua italiana per ragazzi ed adulti.
D. Come hai conciliato la tua vita da mamma con il lavoro?
R. Ho lasciato il lavoro piuttosto giovane e mi sono dedicata alla famiglia (due figli che ora hanno 23 e 26 anni).
D. Hai avuto la possibilità di conoscere molti posti del mondo; qual è stato il viaggio più importante?
R. Sono innamorata del Canada come lo sono dell'Italia e di tante altre parti del mondo.
Adoro viaggiare e il viaggio più bello è quello del vivere quotidiano.
Il libro è Cristallo edizioni Noubs
Inoltre un libro interessante è
I sintomi parlano -
di Rossella Panigatti
edizioni Tea
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