Paolo Crimaldi: alla ricerca del potenziale Karmico

Paolo Crimaldi, astrologo Cida e del programma Cominciamo Bene Prima, in onda su Rai Tre, è una persona gentile e disponibile; nonostante i suoi innumerevoli impegni trova sempre il tempo per noi del Bookcafè.

La definizione astrologo non esaurisce l’ampia preparazione di Paolo Crimaldi: laureato in filosofia, specializzato in psicologia umanistico-esistenziale e in Psicosintesi.

Il suo interesse verso le dottrine buddiste, induiste e jaina aumenta dopo aver collaborato con l’antropologo e storico delle religioni Alfonso Maria Di Nola.

Il rapporto tra astrologia e percorso karmico-evolutivo sono al centro dei suoi libri, letti non solo dai colleghi astrologi, ma anche dai semplici appassionati. Grande interesse ha suscitato il suo libro “Iniziazione agli amori karmici” (2000, Mediterranee), in cui spiega come riconoscere l’amore di una vita passata o come liberarsi di una relazione che ha terminato il suo percorso karmico.

D.- Cosa significa, Paolo, Astrologia Karmica e come può aiutarci a sciogliere i nodi delle vite passate?

R. - L’astrologia karmica è un modo di fare astrologia tenendo conto non solo delle esperienze e dei vissuti psicologici, emotivi, relazionali di questa vita, ma anche di quelle precedenti e soprattutto ha l’obbiettivo di tracciare un ipotetico filo rosso tra passato, presente e futuro, cercando di inserire l’uomo, come era peculiare alla tradizione di studi ermetico-religiosi della piena epoca rinascimentale, al centro del mondo, ma allo stesso tempo inserendolo in una prospettiva evolutiva che non termina di certo con l’attuale esistenza.

D. - In “Iniziazione agli amori karmici” spieghi: “Il primo incontro si focalizza sullo sguardo. Così si riconosce un legame karmico!”. Ma nel dubbio tra percezione e razionalità a chi dobbiamo dare ascolto?

R. - Assolutamente alla percezione, tutto viene giocato nei primi momenti dell’incontro. E’ li che sappiamo, indipendentemente dalla natura karmica o meno dell’incontro, se è destinato a farci soffrire o a regalarci emozioni tali da fare affrontare la vita con maggiore armonia e benessere. Comunque una relazione karmica la si riconosce anche attraverso la forte sensazione di familiarità che da subito si instaura tra le due persone, o l’intimità quasi immediata che si viene a creare, che naturalmente non deve essere scambiata per semplice attrazione sessuale… quella è un'altra cosa, importante in una relazione, ma non è certo la caratteristica che ne determina la natura karmica.

D.- Nella tua conferenza al Bookcafè, hai detto: <<>>. Quali sono i segni dello zodiaco che hanno la capacità di poter compiere questa difficile operazione? Quali sono quelli con cui è impossibile compierla?

R. Tutti possono avere tale capacità, si tratta solo di un “atto di volontà” per dirla con Assagioli. Il vero problema consiste nel fatto che è più facile crogiolarsi nella sofferenza, nel risentimento, nella rabbia che non prendere in mano la situazione e trasformarla, anche perché inevitabilmente ciò ci porta a prendere consapevolezza anche dei propri errori e responsabilità e questo, spesso, a molte persone non piace. Comunque sono in genere i segni di Terra e di Acqua quelli che poi sono più pronti a queste trasformazioni, forse a causa dei maggiori investimenti emotivi che in termini personali fanno rispetto ad altri segni. Ma non si può certo generalizzare e sarebbe invece auspicabile che tutti cercassero di trasformare, e magari conservare, un rapporto che in passato ci ha dato comunque delle emozioni ed ha arricchito la nostra vita.

D. - In una conferenza al Cida del 1997, hai citato un detto giapponese: “il destino nasce con l’incontro”; è l’incontro il banco di prova per saggiare la nostra crescita psico-spirituale.E’ possibile che ancor prima di incontrare l’anima gemella, se si ha questo privilegio, ci sia già un legame telepatico con essa, un contatto con essa?

R. Non ho mai pensato a questa eventualità, ma non la escludo. Chiaramente una cosa se è in divenire, ma non trova le giuste opportunità per poter maturare resta un occasione sprecata, oppure non entra a far parte del piano esperenziale che ci siamo scelti di realizzare in questa vita. La cosa importante è comunque e sempre quella di vivere su di un piano della realtà, di non perdere le innumerevoli occasioni che la vita ci offre e soprattutto non dobbiamo mai avere paura delle sfide esistenziali che il destino ha in serbo per noi, perché il più delle volte sono dei veri e propri rituali d’iniziazione a nuovi stadi di consapevolezza che ci aprono a cose impensabili solo fino a qualche giorno prima.

D.Nel tuo libro “Iniziazione alla terapia karmica”, spieghi come ognuno di noi può riconquistare il proprio potenziale, eredità e filo conduttore di tutte le vite precedenti; questa ricerca avviene non solo per mezzo dell’astrologia ma anche attraverso l’analisi dei sogni in chiave karmica e il lavoro attraverso le fantasie guidate. C’è una storia in particolare che ti ha stupito, commosso, confermato la reincarnazione-

R. - Credo un po’ tutte quelle che ho riportato nel mio libro, una sintesi delle tante esperienze che ho avuto come terapeuta. Forse però la più bella, che mi è capitata recentemente, è stata quella di una ragazza che non riusciva a spiegare la sua fobia per i cani, non avendo avuto mai in questa vita esperienze traumatiche. Durante una regressione ha vissuto una esistenza in cui era una mendicante ed una notte molto fredda fu aggredita da un gruppo di lupi che le procurarono la morte. A distanza di qualche giorno dalla regressione fece un sogno in cui io le regalavo un cucciolo di cane, di cui dicevo che avevo trovato abbandonato in angolo di una strada buia. Analizzammo il sogno sotto il profilo tanto karmico-evolutivo che a livello psicologico e a fine seduta, provocatoriamente, le proposi di andare in un canile e magari di scegliere un cane che maggiormente la colpiva. La sua reazione fu stranamente di grande entusiasmo e gioia, tanto che oggi grazie al suo bastardino di nome Bingo, non solo ha superato l’atavica paura nei confronti di questi animali, ma a distanza di qualche mese dalla sua “adozione”, ha incontrato in un parco, mentre portava a spasso il suo Bingo, quello che sarebbe diventato di li a poco suo marito. E tutto ciò è avvenuto nel giro di circa un anno.

D.- Dal 1990 dirigi una scuola di Astroterapia, utilizzando il counseling: puoi spiegare di cosa si tratta?

R.- L’Astroterapia è un modo integrato di fare astrologia usando sia il linguaggio e le conoscenze della psicologia, dinamica ed umanistica in particolare, che dell’antropologia culturale, dell’etnologia e della storia delle religioni. Il suo intento è quello di creare tra astrologo e consultante uno spazio conoscitivo che tramite l’uso consapevole di alcune simbologie planetarie, si possa poi avviare un processo di crescita e consapevolezza personale, sia di tipo psichico e che spirituale, che non si ferma alla mera analisi delle proprie caratteristiche psicologiche o delle previsioni dell’anno. Mi piace ricordare che il tutto ebbe inizio nel 1988 assieme a Tiziana Bertone e oggi ci sono molti astrologi che adoperano l’Astroterapia e che hanno pubblicato articoli o libri sull’argomento, come ad esempio quello di Maria Luisa Zuccalà “Iniziazione all’astrologia spirituale”.

D. - Tra le tante attività, come l’insegnamento nei licei, conduci gruppi di Age-regression. Cosa accade in un gruppo di Age- regression?

R.- Nei gruppi naturalmente il lavoro di scavo a ritroso nel tempo è un po’ più leggero, per molti un primo approccio al mondo della terapia karmica e la cosa che continua ancora a sorprendermi, nonostante siano trascorsi ormai più di dieci anni dai primi gruppi che condussi, è che molte esperienze di vita sono similari tra i partecipanti. Ossia quando si racconta in gruppo la propria esperienza regressiva, che naturalmente avviene in totale silenzio, chiusi in se stessi, i ricordi affiorati si possono sovrapporre con quelli di un'altra persona e andando a scavare nei vissuti personali di entrambi si ritrovano tantissime similitudini. Lo so che le spiegazioni possono essere diverse e molteplici, ma è anche vero che non è detto che le altre siano maggiormente veritiere. Tutto parte dalla prospettiva nella quale ci si posiziona e se poi è particolarmente consona a noi stessi e soprattutto apporta dei benefici, allora vuol dire che stiamo seguente il cammino giusto per la nostra Anima.

D.- C’è una poesia che in particolare ami? Puoi declamarci un verso?

R. - A dire il vero sono più un lettore di prosa… Comunque mi piace molto la Merini. Trovo che anche le canzoni spesso siano delle vere e proprie poesie, e forse la più bella poesia-canzone d’amore è stata scritta da Franco Simone e si chiama Respiro e la parte in cui dice: "E vorrei che ogni volta che cerchi qualcosa, cercassi di me E per noi diventasse respiro la nostra canzone, diventasse respiro lo stesso ricordo."

Paolo ti ringrazio e spero che ci tu venga a trovare al più presto.