Il vero nome di Mata Hari (In malese Occhio del giorno) era Margaretha Geertruida Zelle MacLeod detta Greta. Nacque il 7 agosto nel 1876 a Leeuwarden, un villaggio dell’Olanda; a causa degli investimenti sbagliati del padre, la sua agita famiglia si ritrovò in povertà.
Greta volle scegliere un “buon matrimonio” e a 19 anni, sposò un militare di carriera delle Indie Olandesi, il Capitano Mac Leod, un rude militare quarantenne avvezzo più alla frequentazione di bordelli che alla vita familiare. Così la giovane Greta, moglie e già madre di due figli, Norman e Juana Luisa, seguì il marito a Giava. Ma la vita coloniale e il comportamento pateticamente libertino del marito erano un inferno per lei.
La coppia si separò dopo continui litigi e la morte del figlio Norman (mangiò del riso avvelenato). Juana Luisa restò sempre con il padre.
Con 50 centesimi nella borsetta arrivò a Parigi nel 1903, ma prese subito alloggio al Grand Hotel. Grazie a un occasionale amico, il Barone Henri de Marguérie, Greta iniziò a frequentare ricchi salotti ed in uno di questi arrivò il suo colpo di fortuna.
Greta inventava storie esotiche sulle sue radici e dichiarava di essere la figlia di un monaco buddista. Era alta 1 metro e 77 (altissima per l'epoca) certo era troppo alta per essere creduta una vera orientale, ma aveva capelli neri e carnagione olivastra. Era elegante, colta e intelligente, parlava sei lingue e aveva un gran talento per la danza.
Margaretha aveva imparato le movenze delle danzatrici in Indonesia, i gesti lenti che si mostrano nella trasparenza dei veli. Così in seguito alle storie biografiche che raccontava venne invitata ad esibirsi in una danza sacra durante un ricevimento. "Agli occhi degli spettatori venne mostrato tutto, tutto e senza pudore". Tutto tranne i seni, coperti da un cache-seins, due piccole coppe ingioiellate create da lei stessa.
Nasce il mito di Mata Hari.
Una piccola curiosità: a quanto pare Mata Hari non aveva bei seni, così inventò che il marito in un impeto di furia le strappò un capezzolo a morsi.
Innumerevoli i suoi amanti ma Greta amò solo il capitano Wladimir de Maslov, detto Vadim, un russo che aveva quasi vent’anni meno di lei e con il quale sognò un impossibile futuro.
Di recente, alcuni autori revisionisti, hanno persino messo in dubbio che Mata Hari fosse stata realmente una spia; sostengono che fu vittima di un errore giudiziario.
Mata Hari, Greta Zelle, Lady MacLeod, Clara Benedix, la spia operò con molti pseudonimi.
Dopo una lunga istruttoria, il processo fu breve e si tenne a porte chiuse e, a distanza di soli quattro giorni dalla fucilazione della spia, il suo principale accusatore, Georges Ladoux, fu a sua volta arrestato con l'accusa di spionaggio a favore della Germania.
"In nome del popolo francese, il Terzo Consiglio di Guerra condanna all’unanimità, Marguérite-Gertrude Zeller, conosciuta come Mata Hari, alla pena di morte per spionaggio contro la Francia e la condanna inoltre al pagamento delle spese processuali".
Con queste poche parole si concluse la storia di una donna il cui unico torto, oggi, pare essere stato il troppo amore per gli uomini in divisa.
La domanda di grazia venne respinta e la sentenza eseguita.
Il governo francese esigeva un esempio di fermezza.
I giudici che la condannarono alla fucilazione sostennero che Mata Hari era la spia tedesca registrata con la matricola H21?
La Francia degli ambienti politici e militari vedeva in questa donna “la tipica esponente dell’esecrata Belle Epoque che aveva contribuito a rammollire i costumi del paese”.
Mata Hari fu fucilata il 15 ottobre 1917, alle 6.12 del mattino, a Vincennes.
Rifiutò la benda che le veniva offerta per coprirsi gli occhi e morì lanciando un bacio al plotone d’esecuzione.
Le spoglie trafitte dal plotone d’esecuzione finirono alla facoltà di medicina dell’Università di Parigi in un’aula di anatomia.
Cinema - Mata Hari (1931) – Con GretaGarboRegia - George Fitzmaurice
Libro -Mata Hari - Mondadori
Greta volle scegliere un “buon matrimonio” e a 19 anni, sposò un militare di carriera delle Indie Olandesi, il Capitano Mac Leod, un rude militare quarantenne avvezzo più alla frequentazione di bordelli che alla vita familiare. Così la giovane Greta, moglie e già madre di due figli, Norman e Juana Luisa, seguì il marito a Giava. Ma la vita coloniale e il comportamento pateticamente libertino del marito erano un inferno per lei.
La coppia si separò dopo continui litigi e la morte del figlio Norman (mangiò del riso avvelenato). Juana Luisa restò sempre con il padre.
Con 50 centesimi nella borsetta arrivò a Parigi nel 1903, ma prese subito alloggio al Grand Hotel. Grazie a un occasionale amico, il Barone Henri de Marguérie, Greta iniziò a frequentare ricchi salotti ed in uno di questi arrivò il suo colpo di fortuna.
Greta inventava storie esotiche sulle sue radici e dichiarava di essere la figlia di un monaco buddista. Era alta 1 metro e 77 (altissima per l'epoca) certo era troppo alta per essere creduta una vera orientale, ma aveva capelli neri e carnagione olivastra. Era elegante, colta e intelligente, parlava sei lingue e aveva un gran talento per la danza.
Margaretha aveva imparato le movenze delle danzatrici in Indonesia, i gesti lenti che si mostrano nella trasparenza dei veli. Così in seguito alle storie biografiche che raccontava venne invitata ad esibirsi in una danza sacra durante un ricevimento. "Agli occhi degli spettatori venne mostrato tutto, tutto e senza pudore". Tutto tranne i seni, coperti da un cache-seins, due piccole coppe ingioiellate create da lei stessa.
Nasce il mito di Mata Hari.
Una piccola curiosità: a quanto pare Mata Hari non aveva bei seni, così inventò che il marito in un impeto di furia le strappò un capezzolo a morsi.
Innumerevoli i suoi amanti ma Greta amò solo il capitano Wladimir de Maslov, detto Vadim, un russo che aveva quasi vent’anni meno di lei e con il quale sognò un impossibile futuro.
Di recente, alcuni autori revisionisti, hanno persino messo in dubbio che Mata Hari fosse stata realmente una spia; sostengono che fu vittima di un errore giudiziario.
Mata Hari, Greta Zelle, Lady MacLeod, Clara Benedix, la spia operò con molti pseudonimi.
Dopo una lunga istruttoria, il processo fu breve e si tenne a porte chiuse e, a distanza di soli quattro giorni dalla fucilazione della spia, il suo principale accusatore, Georges Ladoux, fu a sua volta arrestato con l'accusa di spionaggio a favore della Germania.
"In nome del popolo francese, il Terzo Consiglio di Guerra condanna all’unanimità, Marguérite-Gertrude Zeller, conosciuta come Mata Hari, alla pena di morte per spionaggio contro la Francia e la condanna inoltre al pagamento delle spese processuali".
Con queste poche parole si concluse la storia di una donna il cui unico torto, oggi, pare essere stato il troppo amore per gli uomini in divisa.
La domanda di grazia venne respinta e la sentenza eseguita.
Il governo francese esigeva un esempio di fermezza.
I giudici che la condannarono alla fucilazione sostennero che Mata Hari era la spia tedesca registrata con la matricola H21?
La Francia degli ambienti politici e militari vedeva in questa donna “la tipica esponente dell’esecrata Belle Epoque che aveva contribuito a rammollire i costumi del paese”.
Mata Hari fu fucilata il 15 ottobre 1917, alle 6.12 del mattino, a Vincennes.
Rifiutò la benda che le veniva offerta per coprirsi gli occhi e morì lanciando un bacio al plotone d’esecuzione.
Le spoglie trafitte dal plotone d’esecuzione finirono alla facoltà di medicina dell’Università di Parigi in un’aula di anatomia.
Cinema - Mata Hari (1931) – Con GretaGarboRegia - George Fitzmaurice
Libro -Mata Hari - Mondadori
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