Manuela Pompas: da giornalista di attualità a scrittrice dello spirito




Quando in Italia parliamo di Esp, reincarnazione, ipnosi regressiva, sensitività, medianità, parapsicologia in genere, la prima esperta in Italia da menzionare è la scrittrice Manuela Pompas.

La sua carriera inizia a venti anni come redattrice del settimanale Gioia, dove curava le pagine di attualità, con interviste nel mondo dello spettacolo e inchieste sui problemi femminili. Dal ’73 ha iniziato a occuparsi quasi esclusivamente di medicina olistica e di evoluzione spirituale - attraverso inchieste sulla vita dopo la vita, le facoltà extrasensoriali, le vite passate, la medianità – tanto da realizzare la sua “mission”, la divulgazione delle varie discipline psicoterapeutiche, esoteriche e spirituali. Questi temi sono anche il soggetto dei suoi numerosi saggi, molto seguiti in libreria: da “Siamo tutti sensitivi” dell’80, a “La Terapia R”, “L’aldilà esiste?”, “Medianità”, “Reincarnazione, una vita, un destino” e molti altri. Contemporaneamente al lavoro giornalistico, ha condotto seminari di sviluppo del potenziale umano e di regressione nelle vite passate, diventando così una leader di gruppo e una ricercatrice spirituale, suggerendo agli altri i mezzi per la conoscenza profonda del Sé.



D. Ho letto nella tua biografia che all’inizio della tua carriera ti autodefinivi “agnostica e con una cultura esistenzialista”; è vero? Cosa ti ha spinto a rivedere le tue posizioni?



R. Bé questo risale all’inizio del mio cammino, quarant’anni fa. Culturalmente è il “mio” periodo di Sartre, Camus, Kirkegaard, cioè di una cultura impeganata ma laica. Io ero nel periodo dell’adolescenza e avevo subito un grave lutto, che mi avevo portato a mettere in discussione la vita stessa. Poi l’Universo, ma anche la sete di conoscere, mi hanno fatto incontrare delle esperienze molto determinananti, che mi hanno spinto in una direzione totalmente diversa: prima di tutto un’analisi junghiana che mi aveva fatto percepire la mia anima (o per dirla con Jung, il mio Animus e il mio Sé!). Poi, in una seduta medianica - in cui ero stata coinvolta quasi casualmente a soli 22 anni - avevo percepito la presenza quasi fisica di mio padre: allora non si era dissolto con la morte, allora se questo era vero significava che la vita, l’affettività e l’intelligenza permanevano nella personalità disincarnata! Infine attraverso un ragazzo (che poi avrei sposato anni dopo) rivissi una vita passata, io che non sapevo neppure che esisteva la reincarnazione! Non solo, ma durante un viaggio ritrovai la casa in cui avevo vissuto nel ‘700, dando indicazioni che non potevo conoscere. Come avrei potuto non cambiare dopo queste esperienze?
D. Nei tuoi saggi documenti una serie di casi molto interessanti di persone che durante ipnosi regressiva sono riusciti a sciogliere i nodi della propria esistenza e continuare a vivere la vita qualitativamente meglio. Che cosa è la terapia R? La consiglieresti ai semplici curiosi che non hanno disagi particolari?
R. L’ipotesi su cui si basa la regressione nelle vite passate è che le cause dei nostri problemi, delle nostre paure, dei nostri conflitti siano da ricercare in altre vite e non solo nell’infanzia. Dopo aver messo il soggetto in uno stato modificato di coscienza (personalmente uso il training autogeno, un rilassamento in cui la persona mantiene lo stato di consapevolezza), lo si invita a ritornare nel suo passato. Può avere delle immagini, come in un sogno molto vivido, oppure “sentire” lo svolgersi degli avvenimenti. Questo gli permette di ritrovare la causa scatenante dei suoi problemi attuali e dà un’indicazione di percorso. Quindi questa metodica fa vedere che niente avviene per caso, tutto ha una causa, che nessuno è una vittima, ma ognuno di noi è co-creatore della propria realtà. Inoltre permette di affrontare la vita in modo più sereno, consapevole e operativo, facendoci superare la paura della vita e della morte.
In genere per affrontare una terapia o un cammino di ricerca occorre essere profondamente motivati, non basta la curiosità. Tuttavia questa non è negativa.

D. Il 1° luglio 2003, insieme a uno staff di soci e collaboratori, tra cui medici, psichiatri, fisici, ma anche sensitivi e studiosi di altre discipline, hai fondato il Karma Institute. (http://www.karmainstitute.it/) Di cosa si occupa la tua associazione?
R. Per ora ho organizzato una serie di conferenze alla libreria Mondadori di Milano: abbiamo affrontato le medicine complementari , il rapporto tra scienza e spiritualità, qualche tema spirituale, esoterico o di moda, come i bambini indaco, i Templari e il Codice da Vinci
Inoltre ho creato un blog all’interno del mio sito. I prossimi progetti sono una scuola di formazione per psicoterapeuti e un convegno su queste tematiche.

D. La medicina alternativa ci invita a migliorare noi stessi, il rapporto anima-corpo-mente, perché è lo squilibrio tra queste tre parti che crea i presupposti della malattia. Nella società italiana, con una tradizione e una cultura basata sul senso di colpa e sulla mancanza di dialogo, come è possibile mantenere questo equilibrio senza provocare “maremoti emozionali”?
R. Sempre più persone, soprattutto donne, acculturate, (ma oggi iniziano a risvegliarsi anche gli uomini) ricercano una medicina sana, semplice, come la voleva il dr. Bach, che sia collegata anche a un cammino di ricerca interiore, quindi di un equilibrio psicosomatico. Abbiamo numerosi ricercatori, mi vengono in mente Hammer, Dahlke, Simonton, che curano con successo malattie anche terminali con la visualizzazione, la meditazione, le discipline orientali, cercando la causa nelle problematiche emozionali. La strada è sempre più olistica. Credo che o poi si dovrà rinunciare a queste alte specializzazione che operano dicotomie disastrose nell’individuo.
D. Molti libri e molti personaggi avvertono che nel 2012, secondo la profezia e il calendario dei Maya, accadrà un evento particolarmente preoccupante per l’umanità. Secondo te cosa potrebbe accadere in questa data?
R. Si parla dell’inversione dei poli e di catastrofi naturali e non che rivoluzioneranno la Terra. Tuttavia non è questo il mio campo, io non voglio entrare in previsioni allarmanti. Credo tuttavia che siamo in un momento di grande svolta epocale, che ci porterà verso una spiritualità più universale, al di là delle singole Chiese.
D. Come riconosciamo l’anima gemella? E’ se non la incontriamo come sarà la nostra vita?
R. Secondo un racconto kabalistica, Dio crea le anime a coppie. Poi queste si incarnano ricercandosi vita dopo vita, finché prima o poi si ritrovano realizzando la coppia ideale. Ma questa è una leggenda. Ciò che doppiamo equilibrare, vita dopo vita, è il maschile e il femminile dentro di noi. In questo difficile percorso incontriamo dei compagni di viaggio che ci permettono di scoprire noi stessi e di fare esperienza attraverso la coppia. Credo che l’amore come lo sogniamo è una grande illusione, che però ci sostiene finché abbiamo l’energia per credere negli ideali. L’amore che si scopre nel cammino è piuttosto quello universale, incondizionato, che ci porta ad accettare l’altro per quello che è e ad amare la sua anima, che è una parte di noi.
D. Chi eri tu in una vita precedente? E come ha influito nella tua attuale vita?
R. Ho rivissuto varie vite, che descrivo in parte nei miei libri (da leggere, ovviamente), in Inghilterra, in Marocco, in Egitto, in Germania. Ciò che ho scoperto mi ha aiutato a vivere più serenamente anche nei momenti particolarmente difficili, perché oggi so che il dolore, la fatica, le prove della vita sono dei passaggi che ci permettono di risolvere un sospeso e di crescere. Il problema sono le emozioni, ma non potendo prescindere dal piano emozionale dobbiamo cercare la forza di superarlo.
D. Puoi indicarci qualche verso di una poesia a cui sei particolarmente legata?
R. Questa, di S. Agostino, mi è arrivata recentemente via mail da Marina Costa, di Roma, che l’ha dedicata a suo figlio Federico.
"Se conoscessiil mistero immenso del Cielo dove ora vivo questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami!Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio,nella sua sconfinata bellezza.Le cose di un tempo sono cosi piccole al confronto! Mi è rimasto l’amore, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giornosaremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibiledella gioia e dell’amore infinito. Non piangere se veramente mi ami!
Spero che verrai presto qui al Bookcafè per presentare il tuo nuovo e interessante libro Stress malattia dell'anima (tecniche nuove).


Grazie anche a te e a chi segue le tue iniziative. Manuela Pompas

Commenti

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