Il valore delle coincidenze

“Se l’amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come gli uccelli sulle spalle di Francesco d’Assisi”. Milan Kundera “L’insostenibile leggerezza dell’essere”.


Quante volte pensiamo ad una persona e poco dopo la incontriamo? Quanti incontri avvengono per una improbabile coincidenza? Ma che valore hanno le coincidenze nella vita di ognuno di noi? Logica e ragione vogliono relegare le coincidenze a banali eventi senza senso.Ma se non fosse così? Se le coincidenze fossero invece dei messaggi in codice per capire quali sono le scelte naturali da compiere per il nostro percorso? Già Arthur Shopenauer, il burbero filosofo, identificò tali eventi con il nome di “simultaneità”.E negli ultimi anni molti letterati, psicologi, scienziati hanno studiato con molto interesse le coincidenze. La produzione di libri in merito all’argomento è copiosa. Una, a dir poco, importante coincidenza si verificò quando si incontrarono il Premio Nobel della fisica, Wolfgang Pauli, e Carl Gustav Jung. Pauli scoprì che, a livello di fisica quantistica, la realtà è coinvolta in una "danza astratta", simmetrica o antisimmetrica, senza alcuna causa materiale. Una struttura astratta si nasconde dietro la superficie della materia atomica e determina il suo comportamento in maniera non-causale.Jung, già da tempo, era fermamente convinto che in natura esistono eventi simultanei che non rispondono alla legge di causa-effetto, ma che sono comunque legati da un significato. Jung chiamò “Sincronicità” il principio che regola tali eventi.Spiega Jung: “A differenza della causalità, la sincronicità si dimostra un fenomeno connesso principalmente con processi che si svolgono nell'inconscio. Alla psiche inconscia spazio e tempo sembrano relativi, ossia la conoscenza si trova in un 'continuum' spazio-temporale in cui lo spazio non è più spazio e il tempo non è più tempo. Se quindi l'inconscio sviluppa e mantiene un certo potenziale alla coscienza, nasce la possibilità di percepire e 'conoscere' eventi paralleli". Dall’incontro tra Jung e Pauli si crea il presupposto sperimentale alla legge di sincronicità sul piano della fisica quantistica. Ma il loro fu incontro scaturito da un grave disordine psichico di Pauli: la sua vita. Nel 1928, parallelamente alle sue grandi scoperte nel mondo razionale della fisica quantistica, la sua vita psicologica venne gravata dal suicidio della madre a cui seguì un disastroso matrimonio con una cantante di cabaret che lo abbandonò poche settimane dopo. Alcool e depressione accompagnarono un crollo nervoso, che lo portò ad incontrare Jung. Questo incontro si rivelò una significativa coincidenza. Importante per sotto molti punti di vista. I Ching, l’astrologia, la telepatia, le percezioni extrasensoriali, gli incontri, gli inconvenienti, grazie alla sincronicità di Jung hanno un interessante significato. Molti libri possono spiegare approfonditamente questo concetto ma si consiglia di iniziare proprio da: La sincronicità di C. G. Jung. Per coloro che detestano la saggistica può essere di aiuto per capire meglio questo concetto: La profezia di Celestino di James Redfield.
Per chi è invece più avvezzo alla fisica può studiare il fenomeno attraverso Fritjof Capra, Il tao della fisica e Il punto di svolta.

Ma anche attraverso i libri di Pauli stesso, L’interpretazione della Natura e della Psiche.

Infine coloro che preferiscono l’esoterismo possono tuffarsi nei libri della Macro, Mediterranee che hanno di recente stampati ad aiosa.

Commenti

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